venerdì 14 gennaio 2011

“In Piazza si impara” in onda su Babel


“In piazza s’impara” è diventato un format televisivo e verrà trasmesso in 10 puntate su Babel , canale Sky numero 141, ogni martedì, alle ore 21 a partire dal 18 gennaio. Il format, realizzato da Zenit Arti Audiovisive, si concentra sull’insegnamento dell'italiano, seguendo 10 lezioni ognuna basata su un tema (salute, lavoro, diritti e doveri dei cittadini,etc). Protagonista di ogni puntata è la lingua italiana ma anche l’insegnante con la classe dei partecipanti, composta da stranieri provenienti da diversi paesi e continenti. Giulia conduce la sua classe multietnica tra le
pieghe della lingua: tra un verbo irregolare e una regola grammaticale mpareremo
qualcosa anche di Mustapha, Doina, Jiang, Nava, Ibra, Youness... attraverso i loro aneddoti e i loro consigli pratici sui temi trattati nelle lezioni.
50 anni dopo, ritorna l’utopia del maestro Manzi e del suo fortunato programma “Non è mai troppo tardi”, che segnò un punto fondamentale per l’integrazione linguistica di un
paese segnato dall’immigrazione da sud a nord.

Siete invitati
martedì 18 Gennaio
alle ore 18:00

Per la visione della prima puntata in anteprima di
“ in piazza s’impara “

Al Centro Italo-Arabo Dar Al Hikma
Via Fiocchetto 15

Vi aspettiamo!

martedì 9 novembre 2010

Un video su “Cittadini imbianchini”

E’ disponibile il video, realizzato da Videocommunity, sull’esperienza dei cittadini imbianchini. Il video racconta l’azione in tutte le sue fasi: il lavoro di mappatura dei muri rovinati o sporcati, le riflessioni fatte in gruppo per scegliere su quali muri intervenire, l’esperienza e la competenza di Contrada Torino, l’entusiasmo dei cittadini che sono intervenuti, la curiosità degli altri residenti affacciati alle finestre… Per noi è stata una bellissima e concreta esperienza di cura del quartiere che siamo contenti di poter rivedere e condividere con tutti voi.

Per vedere il video clicca qui

mercoledì 27 ottobre 2010

Conoscete la Casa dei cittadini?

La Casa dei cittadini ha aperto le sue porte nel maggio 2007 e da allora accoglie i cittadini di Porta Palazzo all’interno cortile del numero 4 di piazza delle Repubblica. L’avventura è iniziato in sei-sette persone, oggi i volontari sono 3: Carmelo Lavuri, Daniela Petrocco e Adriana Romeo. Tutti i mercoledì e il secondo e quarto sabato di ogni mese accolgono e ascoltano le paure, le ansie e i disagi che fanno sentire le persone insicure nel quartiere. La casa nasce dall’idea di assumere pubblicamente un ruolo attivo e di servizio per altri cittadini, utilizzando le competenze acquisite in anni d’impegno nel quartiere.
Cos’è la Casa: dei cittadini nel ruolo di interfaccia tra i cittadini non organizzati di Porta Palazzo e le istituzioni, con una funzione di orientamento e segretariato sociale; il suo obbiettivo: velocizzare la risoluzione di piccoli problemi/disagi quotidiani vissuti dai cittadini; come agisce: utilizzando le reti sulla sicurezza già attive sul territorio.
Chi si rivolge allo sportello sono ambulanti, artigiani, amministratori di condominio, commercianti e residenti e l’anonimato viene sempre garantito. Prima i volontari ascoltano la persona e il suo disagio, poi cercano di raccogliere i dettagli sufficienti per trasferire alle autorità competenti la segnalazione. La verifica del fenomeno segnalato viene fatta in modo sistematico. “Carmelo è uno specialista dei sopralluoghi”, dice Adriana. Così negli anni hanno conquistato credibilità, sia fra gli abitanti che fra le istituzioni. E ancora Adriana: “Certo non basta lo sportello: la piazza è la migliore piattaforma, molto meglio di un qualunque social network. Andiamo e ci facciamo conoscere. (...) Ci sono gli habitué e poi ci sono quelli che sono restii a venire però sollecitano che passiamo in negozio, raccontano quando ci si incontra.”.
“In questi tre anni di attività, le istanze sono cambiate, racconta Daniela: se nei primi tempi riguardavano soprattutto spaccio di sostanze stupefacenti e degrado ambientale, ora i maggiori problemi sono viabilità, suolo pubblico e problemi igienici, di pulizia. E quando il problema di uno viene risolto, questo ha delle ricadute sulla qualità della vita di moltissime altre persone.”
Le istituzioni rispondono sempre ma non sempre i problemi trovano una risoluzione. “Abbiamo un faldone intero di casi che non si risolvono, ma sono una minoranza rispetto alle istanze risolte.” Ci sono dei limiti alla loro azione ma i tre volontari della Casa dei cittadini si sentono utili e quando tirano le somme il loro bilancio è decisamente positivo.

In Piazza della Repubblica 4, interno cortile tutti i mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18; il II e il IV sabato di ogni mese dalle 15 alle 18.
Per informazioni: tel.: 011/4363844, e-mail: lacasadeicittadini@gmail.com


mercoledì 20 ottobre 2010

100 CITTA' PER LA SICUREZZA

100 città per la sicurezza è una settimana organizzata dal Forum Italiano Sicurezza Urbana per dare visibilità alla varietà, alla ricchezza e alla creatività con cui gli enti locali interpretano le politiche per la sicurezza, alla luce dei principi fondamentali di libertà, uguaglianza dei diritti e democrazia.
All’interno di questa settimana, la Provincia di Torino, in collaborazione con il progetto The Gate, ha organizzato un convegno dal titolo: “100 città per la sicurezza – 27 progetti per una provincia più sicura - Costruire e raccontare la sicurezza integrata nei nostri territori”.

L’iniziativa sarà un’occasione per presentare i progetti che sono stati realizzati sul territorio provinciale, per confrontarsi sul tema della sicurezza integrata e per conoscere i risultati ottenuti.

Il convegno si terrà venerdì 22 ottobre presso l’auditorium dell’Istituto Avogadro, via Rossini 18 dalle ore 9.00 alle ore 16.30

VI RICORDATE CITTADINI IMBIANCHINI?


Lo scorso mese di Giugno, con alcuni cittadini, abbiamo ripulito e ridipinto alcuni muri del quartiere che avevano bisogno di un po’ di manutenzione. Questa attività è stata seguita da Video Community, che ha ripreso il nostro lavoro e ne ha tratto un video. Gioved' 21 ottobre, alle ore 17,30 ci sarà la presentazione in anteprima del video, all’interno di un’iniziativa organizzata alla biblioteca Italo Calvino, Lungo Dora Agrigento 94. Vi aspettiamo!

mercoledì 15 settembre 2010

RICERCA "COMPARSE" PER IN PIAZZA S'IMPARA


Per la 5° edizione del progetto In piazza s’Impara, The Gate cerca 10 persone straniere, uomini e donne, che conoscano la lingua italiana e che vogliano aderire al Progetto in veste di “studenti di un corso di lingua italiana” per la realizzazione di un format televisivo che verrà trasmesso su Babel tv a partire da novembre.

Se sei interessato scrivi a: inpiazzasimpara@gmail.com o chiama il numero 011 5216242.

lunedì 5 luglio 2010

Giornata di scambio ai giardini di Borgo Dora

  

Ieri ai giardini di Borgo Dora si è svolto un pomeriggio SenzaMoneta! è stato un momento d'incontro dedicato allo scambio di beni, prodotti e conoscenze senza passaggio di denaro, un’opportunità per sperimentare il riuso ed evitare lo spreco. 
Si è scambiato di tutto: un porta-candele fatto riciclando cartoline e lattine contro una poesia, una ceramica fatta da detenuti minorenni contro una barzeletta per la web-tv del carcere, un vestito contro una ricetta, una saponetta contro un'ora di pulizie, un libro contro un bicchiere di tè o per farsi gonfiare le ruote della bici.
Ha fatto molto caldo ma il giardino era pieno! 
Ringraziamo tutti i partecipanti per questo momento di scambio e divertimento!





Grazie a Manamanà, ideatore dell'evento e alle associazione che hanno risposto alla chiamata: Oil, Sermig, Coopi, Co-abitare, Ylda, Aporti aperte, Bazura, Banca del Tempo, Amece, Papalagi, 2PR, il Gas Bioconsumo. 
Un grazie speciale al Campanile e al laboratorio di capoeira che ci ha regalato un bel momento di condivisione!



venerdì 18 giugno 2010

Cittadini imbianchini

Dopo un'anno di lavoro con abitanti e lavoratori di Porta Palazzo sul tema della sicurezza integrata, abbiamo deciso di sperimentarci su un'azione concreta e simbolica di cura del nostro quartiere: perché non ritinteggiare qualche muro pieno di graffitti e scritte? La nostra proposta è stata accolta da un gruppetto dinamico e insieme abbiamo scelto di intervenire su tre muri con caratteristiche diverse.
Il primo muro è quello all'angolo con piazza della Repubblica e via Priocca, il secondo è il muro della scuola materna Mameli all'angolo con via Andreis, il terzo muro è quello dei bagni pubblici vicino al ponte Carpanini. Quest'ultimo muro grigio ospita un'opera di un'artista torinese, BR1, bella e colorata  ma rovinata da un atto vandalico. In particolare il volto della donna rappresentata è stato strappato. In questo caso abbiamo deciso non solo di ripulire il muro ma anche di ridare un volto a questa donna e di fare qualche aggiunta all'opera con alcuni disegni realizzati dai bambini che frequentano il giardino di Borgo Dora, di fornte all'opera.
La settimana scorsa quindi, anche grazie alla collaborazione della Fondazione Contrada Torino e del Settore Arredo Urbano della Città, ci siamo armati di pennelli e colore e abbiamo ripulito questi tre muri. Certo non abbiamo cambiato la faccia del quartiere ma abbiamo, nel nostro piccolo, contribuito a migliorare il decoro del luogo in cui viviamo e lavoriamo.

Un grazie sincero a tutti quelli che hanno partecipato: Mohamed, Moustapha, Daniele, Marco, Simona, Abdelaziz, Eleonora, Fanny, Sandrine, Moulay Hafid, Isabel, Antonio, Carlo, Germano, Corrado, Irene e Paolo. Grazie anche a chi avrebbe voluto esserci e non ce l'ha fatta, sarà per la prossima volta.

Foto: Paolo Properzi

martedì 15 giugno 2010

Un mercoledì a parlare di sicurezza

Mercoledì scorso a conclusione del progetto Io non ho paura, si è svolto un seminario tra Cittadini, Istituzioni e Stampa per dialogare intorno al tema della sicurezza e delle narrazioni di un territorio. È stata un’occasione di confronto per, da un lato, tirare la somme di 10 anni di Comitato sicurezza a Porta Palazzo, e dall’altro, ragionare sulla difficoltà di raccontare un quartiere complesso come il nostro e sui strumenti possibili.
Fra i vari interventi vi proponiamo le considerazioni di Alessandro Stillo, rappresentante dell’associazione Vivibalon, in merito al Comitato sicurezza come strumento di partecipazione cittadina:
“Alcune considerazioni sulla sicurezza da parte di una persona che vive a Porta Palazzo, anzi in quella che una volta era chiamata “piazzetta del fumo”, da più di 10 anni.
Innanzi tutto una considerazione che mi viene dopo questi anni di partecipazione al Comitato Sicurezza:  la sicurezza è un misto di realtà e percezione, con il risultato che a volte tra noi cittadini si parla dello stesso angolo di quartiere ma le valutazioni e la percezione della sicurezza o insicurezza del posto sono completamente differente.
Un'altra considerazione, quella molto personale: il termine sicurezza mi provoca sempre un po' di ansia, come se sottintendesse un contrasto, l'insicurezza; mi piacerebbe molto che si parlasse di serenità e di qualità della vita, più che di sicurezza.
Detto ciò, provo a elencare le cose per cui mi è stato molto utile partecipare al Comitato in questi anni:
1 - Il riconoscimento dell’alterità: in parole povere, discutendo, anche animatamente, nel comitato, ho imparato a capire, a immedesimarmi, a confutare, ma sempre realmente, nella vita quotidiana, le opinioni di persone che vivono vicino a me, nello stesso quartiere.
2 - La compensazione della frustrazione: come in molti altri ambiti della vita quotidiana, il confronto e la denuncia del proprio disagio non sempre risolvono le situazioni, ma quasi sempre danno sollievo a chi così può esprimere la propria insoddisfazione. Così è stato per me al Comitato Sicurezza, e credo anche per gli altri cittadini: non si denunciava un caso solo per vederlo risolto, già sapevo e sapevamo che in alcuni casi l'attesa sarebbe stata lunga, ma il fatto stesso di parlarne, di condividerlo con altri, migliorava la situazione.
3 - La comprensione della complessità degli interventi: noi cittadini spesso crediamo che le soluzioni delle Forze dell'Ordine e delle Istituzioni siano innanzi tutto tecniche e lineari. Insomma la linea per andare da A a B è retta. Invece non è così, o per lo meno non è così per quanto riguarda la sicurezza: gli interventi sono complessi, lunghi, spesso intervenire in un luogo scatena conseguenze in altri e quindi le valutazioni non sono semplici al contrario.
4 - La definizione del nostro disagio: parlando in questi 10 anni di tutti questi temi ci siamo riconosciuti: noi, le nostre difficoltà, le angosce e i disagi, ci siamo avvicinati fra noi e siamo diventati una comunità.
5 - Infine la relazione Istituzioni, Forze dell'Ordine e cittadini: se c'è una cosa che devo dire è che partecipare al Comitato Sicurezza ha ridefinito i miei rapporti con Istituzioni e Forze dell'Ordine, ha costruito una prossimità e una comprensione dei loro problemi (e credo sia stato reciproco) che certo non si acquisisce con i contatti normali con queste due entità.
Il Comitato Sicurezza è uno strumento perfetto? No, sicuramente. Si può migliorare? Assolutamente sì, a patto di sapere, come dice una vecchia massima, che il meglio è nemico del bene. Io credo che oggi, se stiamo discutendo di situazioni di irregolarità è perché non abbiamo più davanti lo spaccio pesante, le risse continue, i taxi illegali e molte altre cose.
Certo la situazione può e deve migliorare, ma indubbiamente in questi anni è ogni giorno, faticosamente, diventata meno peggio del passato.”

Grazie ad Alessandro e a tutti i relatori e partecipanti del seminario che hanno permesso un momento di confronto interessante.

sabato 29 maggio 2010

Scambi e confronti culturali .... in piazza s'impara



"In piazza s’impara" è alla sua ultima domenica… il 30 maggio saluterà i suoi studenti con un “arrivederci a settembre”.
Concludiamo questo ciclo primaverile di lezioni con un’intervista interessante per più ragioni.
Mustapha è un ragazzo che viene dal Marocco, vive e lavora a Porta Palazzo , conosce il suo quartiere e la sua gente. Molto attivo sul territorio al punto da collaborare anche con noi in qualità di volontario nel gazebo di lingua araba. Qui Mustapha sostiene e arricchisce il lavoro dell’insegnante Elisabetta Libanore, offrendo agli studenti di lingua araba un valore aggiunto inestimabile: autenticità linguistica e confronto culturale.

Mustapha quando è iniziata la tua esperienza di volontariato con “In piazza s’impara” e in cosa consiste?
Da due anni frequento la piazza la domenica, mentre si svolge il progetto. Collaboro con Elisabetta, l’insegnante di arabo, e per me è molto interessante perché aiuto a conoscere a fondo la lingua e la cultura araba. E’ bello conoscere tante persone che vengono da tanti paesi diversi, che hanno una mente aperta ed è bello per una persona italiana che studia l’arabo confrontarsi direttamente con qualcuno che proviene dal Marocco … perché le fa capire meglio la cultura.

Chi sono gli studenti di lingua araba la domenica mattina e perché studiano la tua lingua?

Sono maggiormente italiani. C’è qualcuno che studia la lingua solo per curiosità ma ci sono alcune persone che vengono in piazza per prepararsi ad un viaggio. Io conosco persone che in Marocco hanno avuto molti problemi linguistici e per evitare questo vengono in piazza a studiare la lingua.

Che tipo di rapporto si crea fra gli studenti? Puoi raccontarci degli episodi?

Io leggo sempre le poesie in arabo nel gazebo. C’è un signore napoletano che frequenta il corso da un po’ di tempo. Lui ama molto la cultura araba e cerca sempre di farci incontrare, per questo ha proposto tante cose, come degli incontri in biblioteche o in alcuni bar di Porta Palazzo in cui traduciamo le poesie in differenti lingue: giapponese, inglese, arabo, rumeno, napoletano ecc… Ci incontriamo fra noi.. studenti di in piazza s’impara. Abbiamo letto e tradotto anche poesie recitate da Totò. Forse ne faremo un piccolo libro che le raccoglie tutte da tenere per ricordo. L’importante, ora, è continuare!

Grazie a Mustapha per questa sua importantissima testimonianza di partecipazione attiva alla vita e alle relazioni del quartiere... e grazie a tutti coloro che hanno collaborato al nostro progetto in questa V° edizione (volontari, insegnanti, associazioni, musei ecc...) arricchendo gli orizzonti linguistici e culturali di piazza della repubblica la domenica mattina.

Ci ritroveremo a settembre con l'edizione autunnale.

lunedì 17 maggio 2010

I colori di "In piazza s'impara". Intervista a TorinoFreeHands.


Questa settimana intervistiamo "Torino Free Hands nella persona di Federico Barazza. Il loro ruolo nel progetto “In piazza s’impara” è quello di vivacizzare la piazza, avvicinando passanti, bambini e adulti al loro momento di espressione artistica e creativa: la pittura informale su materiali di riciclo.
Cosa serve per godere di questo momento in una piazza urbana? Un po’ di tempere, dei pennelli, dei cartoni riciclati, persone disposte a mettersi in gioco con i colori e…. una guida spiritosa e coinvolgente come Federico.
Ma chiediamo meglio a lui di raccontarci chi sono i “TorinoFreeHands”, come si inseriscono nel nostro progetto e che legame hanno con piazza della Repubblica.

“I TorinoFreeHands sono un gruppo di amici che, a partire dal gennaio 2006, hanno cominciato a generare situazioni di libera espressione creativa. Non siamo un comitato, non siamo un’associazione. Siamo semplicemente una tribù urbana… e così amiamo definirci.Noi creiamo uno spazio di libertà di espressione, offriamo la libertà di partecipare a una situazione altra, di vivere un momento di creatività, di rappresentare su un foglio il proprio immaginario. Il gioco è semplice: un cerchio di fogli (di recupero), colori vari in piatti di plastica, pennelli e nient’altro. All’inizio c’è sempre un po’ di diffidenza intorno, ma tanta curiosità negli occhi di chi passa; poi ad un tratto un primo coraggioso decide di lasciarsi andare, di lasciare un messaggio impresso su un foglio, sia esso un disegno o una scritta, in arabo, cinese o italiano. Sia esso un bambino, un signore, un ragazzo o una mamma, chiunque si fermi a creare qualcosa partecipa insieme a tutti gli altri suoi compagni a un gioco senza regole, nè vinti o vincitori. Un gioco in cui ognuno è libero di esprimere la propria persona senza paura di essere giudicato.”

Federico, il vostro ‘intervento artistico’ha sicuramente un valore didattico, che completa il valore umano. Quale potrebbe essere secondo voi?
“Il valore didattico del nostro lavoro artistico è quello della convivenza civile, una sorta di educazione alla cittadinanza, sensibilizzazione e coscientizzazione verso la cultura della mondialità per ribadire l’appartenenza ad una comunità planetaria, per ricordare l’’insensatezza dell’indifferenza, della  paura, del razzismo che pervadono ancora molti ambienti della nostra società. Il valore aggiunto è la partecipazione. La condivisione dei materiali e l’assenza di gerarchie verticali sono il  fondamento della responsabilità  individuale e civile che ognuno dovrebbe coltivare. Noi vorremmo essere semplicemente una metafora di tolleranza, di accoglienza, d’integrazione e partecipazione democratica.”

La domenica mattina, nel contesto che si crea intorno a “In piazza s’impara”, chi partecipa maggiormente a questo momento creativo?
“Tutti! Gli adulti immigrati più o meno giovani, maggiormente marocchini, ma non mancano anche i cittadini di altre nazioni. Vi partecipano moltissimi uomini sui 30/40 anni.”

Crediamo che questo momento serva ad aggregare, in modo informale, i soggetti che a vario titolo passeggiano in piazza della repubblica la domenica mattina: sia perché studenti del progetto, sia perché passanti curiosi di capire che cosa offre loro il quartiere.

Grazie Federico!


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giovedì 29 aprile 2010

REALTA' DEL TERRITORIO: IL COMITATO SICUREZZA DI PORTA PALAZZO


Con questo post vogliamo presentarvi un’importante realtà che dal 2001 opera sul quartiere: il Comitato Sicurezza di Porta Palazzo. Il Comitato Sicurezza è un tavolo di lavoro, presieduto dal Presidente della Circoscrizione 7, che riunisce periodicamente Istituzioni, Forze dell’Ordine e Cittadini per affrontare insieme questioni che riguardano la sicurezza sul territorio. Gli obiettivi del Comitato sono diversi: facilitare la comunicazione fra Istituzioni diverse e fra Istituzioni e cittadini; fornire e condividere informazioni aggiornate; aumentare le capacità d’identificazione e di risoluzione dei problemi; facilitare visioni strategiche comuni ed il coordinamento di azioni; richiedere interventi per situazioni ed eventi specifici e particolari; dialogare con altre Istituzioni locali e nazionali su temi inerenti problemi di sicurezza e ordine pubblico.
Il Tavolo delle Istituzioni si riunisce una volta al mese e vede la partecipazione dei seguenti soggetti: Circoscrizione 7, Polizia Municipale, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Servizi Sociali della Circoscrizione 7, ASL 4, Assessorato alla Rigenerazione Urbana, Assessorato alla Polizia Municipale, Assessorato al Commercio, Assessorato alla Famiglia, Salute e Politiche Sociali.
Il Tavolo Congiunto si riunisce una volta ogni due mesi: oltre alle realtà istituzionali a questo tavolo partecipano, dopo aver fatto richiesta di partecipazione al Presidente, anche i comitati spontanei di cittadini e le associazioni operanti sul territorio che avremo l’occasione di presentarvi approfonditamente in post successivi

domenica 25 aprile 2010

IN PIAZZA S'IMPARA A CONOSCERSI! INTERVISTA A DUE STUDENTESSE CONGOLESI CHE STUDIANO IL CINESE.

Questa domenica torniamo a focalizzarci sugli studenti della piazza e ci accorgiamo di avere un gazebo di lingua cinese frequentato da due studentesse molto particolari: Ayo, una mamma congolese, e Dyana, sua figlia! La curiosità ci pervade, quindi facciamo qualche chiacchiera insieme a loro.


Ciao Ayo. E’ la prima volta che siete in piazza della repubblica per seguire un corso di lingua?
E’ qualche domenica che veniamo in piazza. Abbiamo letto un articolo sul giornale in cui si raccontava di “In piazza s’impara”. Noi veniamo da un paese in provincia di Torino tutte le domeniche mattina, proprio per seguire il corso di lingua cinese. Siamo tornate anche oggi perché l’insegnante, Vittorio Patrucco, insegna con semplicità.


Come mai, Ayo, avetescelto di studiare la lingua cinese?
Perché ci affascina ma è anche difficile. In realtà è mia figlia Dyana che è interessata al corso più di me… io la accompagno la domenica e, così, lo seguo anch’io.

Dyana tu quanti anni hai? E cosa pensi di questa piazza?

Io ho 19 anni. Questa è una bella esperienza e vengo a studiare il cinese soprattutto perché credo che, essendoci molti cinesi nel mondo, prima o poi la loro lingua diventerà diffusa quanto l’inglese… quindi è importante conoscerla.

Ma che valore ha, oggi, avvicinarsi alla conoscenza di una nuova lingua? Qual è il motivo per cui molte persone vengono in questa piazza la domenica mattina per studiare l’arabo, il cinese, l’italiano o il rumeno?
Ayo: Tutto questo serve a capire che le lingue sono per tutti e capirsi è più semplice quando si conosce il linguaggio dell’altro. L’ignoranza è una brutta malattia!! Integrarsi agli altri è cosa molto bella. Il valore è uscire dall’ignoranza. Inoltre imparare una lingua, o qualcosa di nuovo, non serve solo agli stranieri ma anche agli italiani stessi.


Questa testimonianza per noi assume un valore importantissimo, sia perché viene ribadito che la lingua è in grado di andare oltre se stessa, diventando medium di partecipazione e conoscenza, sia perché la mescolanza di persone nella loro diversità culturale è un modo per non aver più paura dell’altro. Si diffida delle cose che non si conoscono… ed è proprio per evitare ciò che due donne congolesi, che vivono in Italia, decidono di studiare il cinese!



giovedì 22 aprile 2010

NON SOLO LINGUE: IN PIAZZA S'IMPARA E LE FIABE/OMBRE CINESI!

Cosa c’è di nuovo in piazza?
Uno spettacolo di ombre cinesi che accompagna una fiaba proveniente dalla lontana Cina, e la decora dei suoi ideogrammi con l’arte calligrafica di un saggio maestro: Mao Wen.
Domenica 18 aprile, in effetti, bambini e famiglie partecipanti ad “In piazza s’impara” hanno percorso una strada che congiunge il nostro occidente con l’oriente, per ascoltare la lettura di una fiaba della tradizione cinese, animata da una forma di teatro molto antica: le ombre cinesi appunto. La partnership avviata con il Museo del Cinema di Torino, curatore dello spettacolo, ci consente di entrare nell’antico fervore artistico di una delle comunità più presenti sul territorio di Porta Palazzo: quella cinese.
La fiaba è un avvicinamento alla lettura, all’ascolto e alla mentalizzazione per gli studenti più piccini di “In piazza s’impara”. Domenica, attratti da quest’esperienza, circa 10 bambini accompagnati dai loro genitori, hanno colorato il nostro progetto.
Facciamo due chiacchiere con Sabina De Petris che cura per noi i laboratori dedicati alle fiabe.

Sabina, oltre che essere un'insegnante elementare, pensi e realizzi anche dei laboratori dedicati ai bambini e legati al mondo delle fiabe.
Fiabe rumene, cinesi, arabe, cingalesi e quant'altro.
Che tipo di contesto hai trovato a Porta Palazzo e come hai dovuto ri-adattare il tuo laboratorio ad luogo "aperto" per antonomasia, quale è piazza della Repubblica?

Portare i laboratori sulle fiabe in piazza è stata da subito una bella sfida, perché si tratta di un contesto molto diverso da quello in cui di solito li avevo proposti, cioè una scuola o una biblioteca. E’ un contesto informale in cui ho dovuto mettermi in gioco perché ogni volta non sapevo quanti bambini sarebbero stati presenti e di quale età, quindi le attività programmate devono essere anche flessibili, cioè si devono adattare al contesto che ogni singola fiaba viene ad avere. Il momento che segue l’ascolto della lettura è dedicato alla costruzione di un oggetto e qui, la cosa più bella, è stata la partecipazione dei genitori, tra cui molti papà, che si sono prestati volentieri a tagliare e incollare con i loro figli. La presenza dei genitori è stata molto bella e anche il fatto che si prestassero a dare una mano, si fermassero a chiedere copie dei disegni da portare a casa. Un’ultima cosa molto interessante è stato mantenere in piazza l’uso di un tappeto sul quale tutti possono sedersi per ascoltare e disegnare; può sembrare strano stare su un tappeto in piazza, dove di solito la gente passa per il mercato settimanale.

In che modo pensi che l'ascolto di una fiaba cinese, l'avvicinamento alla scrittura basata su ideogrammi e l'animazione attraverso le ombre cinesi del Museo del Cinema possano educare? E, soprattutto, a cosa educano?

L’ascolto di fiabe in lingue diverse, anche quelle che non si capiscono, sono un modo eccellente per educare all’ascolto e abituare, grandi e piccoli, alle varietà linguistiche e culturali che ci circondano e alle quali troppo spesso non badiamo,in un mondo che tende sempre più a diventare globale sotto tutti i punti di vista, scoprire l’importanza delle differenze è prezioso e ricco. L’uso delle ombre cinesi ha ulteriormente coinvolto gli spettatori, con semplicità ma in modo molto diretto, ha consentito di calarsi di più nella fiaba e nel racconto, di scoprire un’arte così antica, in modo semplice e, nello stesso tempo, molto efficace. I bambini hanno anche provato a muovere le ombre, a costruirne loro stessi e questo non credo lo dimenticheranno, costituirà una parte del loro bagaglio di conoscenza, d’ora in poi. Sia l’arte delle ombre cinesi che la scrittura di caratteri cinesi è un’educazione anche alla pazienza nel fare, alla lentezza e alla bellezza, tutti elementi che spesso non abbiamo più tempo di coltivare, sia da adulti che da bambini. Credo che , ancora una volta, la piazza sia stata, in questo senso, un veicolo molto importante di conoscenze nuove per i più piccoli o di riscoperta per i più grandi.

Grazie Sabina!

mercoledì 14 aprile 2010

I GIARDINI DI BORGO DORA

Sicuramente Porta Palazzo e Borgo Dora pullulano di tanti luoghi in cui fare attività e di tante iniziative che, col tempo, hanno ravvivato lo spirito degli abitanti e quello del quartiere. Altrettanto sicuramente la zona non è disseminata di spazi gioco per bambini o di luoghi in cui genitori e figli possano godersi il pomeriggio insieme!
E’ da questa semplice quanto triste riflessione che siamo partiti all’individuazione dello “spazio da adottare” e la ricerca è stata semplice e veloce: lo spazio c’è già ed è quello dei giardini di Borgo Dora ( lato Maglio, fronte Sermig). E’ uno spazio della Circoscrizione VII che fino all’anno scorso aveva al suo interno dei giochi un po’ malconci e degli spazi molto adatti al gioco ma purtroppo la frequentazione non era propriamente di mamme e bambini. Noi di Gate da un paio d’anni abbiamo provato a rianimare quello spazio, inizialmente coinvolgendo un po’ di genitori poi allargando ai soggetti attivi sul territorio e soprattutto collaborando fin da subito con la Circoscrizione VII. Grazie alla disponibilità di quest’ultima i giardini hanno visto dei nuovi giochi, della panchine ridipinte e degli spazi puntualmente puliti.
Durante l’inverno è stato difficile continuare le attività ma a breve torneremo e non saremo da soli!
Tante associazioni, gruppi e soggetti del territorio e della Città, tanti senior civici e tanti genitori sono ai nastri di partenza…continuate a leggerci e scoprirete che spettacolo di giardini avrà Porta Palazzo!!!!

martedì 13 aprile 2010

GLI STUDENTI DI "IN PIAZZA S'IMPARA" VISITANO IL M.A.O.


Lingue, cultura, arte, teatri ambulanti, approfondimento della bellezza... non sono parole che solitamente associamo ad una piazza urbana nel suo sopore domenicale, eppure a volte ci si può riuscire!
Dare valore ad uno spazio che la domenica mattina è privo del suo cuore pulsante, il mercato, e che potrebbe rischiare l’apatia domenicale: anche questo è uno degli obiettivi del nostro progetto “In piazza s’impara”.
Domenica 11 aprile alle ore 12:00, termine delle lezioni di lingua italiana, cinese, araba, rumena ed esperanto, gli studenti della piazza hanno avuto la possibilità di visitare il M.A.O. Museo di Arte Orientale, con cui il nostro progetto ha stretto, recentemente, una partnership.
Ci siamo chiesti quale significato ha potuto rappresentare la presenza di un museo, così importante a livello a cittadino e non solo, quale il M.A.O.
Crediamo che questo evento abbia significato molto per le persone che transitano, vivono o frequentano il quartiere e le nostre lezioni, in quanto potente segnalatore di qualità e bellezza culturale che arriva fin dentro la piazza, raggiungendo un numero di persone ampio e diffondendo un messaggio: la cultura deve essere per tutti.
Dunque il museo chiama a gran voce gli studenti di “In piazza s’impara”, esce dalle proprie mura “formali”, o forse le abbatte per rendersi più conoscibile, fruibile e accessibile.
28 i visitatori del museo: giovani maghrebini con giovani italiani, bimbi cinesi e donne senegalesi desiderosi di dare un valore aggiunto alla loro domenica per sentirsi più frizzanti, studiare, conoscersi ed acculturarsi insieme!

info: inpiazzasimpara@gmail.com

lunedì 22 marzo 2010

EDIFICIO COMMERCIALE BALÔN_ZERO

Percorrendo via Lanino in direzione via Cottolengo, verso l’imponente complesso della Piccola Casa della Divina Provvidenza, si scorge un grande vuoto urbano di forma triangolare che interrompe l’enfilades di negozi di antiquariato che caratterizzano le vie di Borgo Dora.
Quest’area è stata per diverso tempo oggetto di studio e negli anni interessata da alcune proposte progettuali da parte della proprietà privata, rimaste però incompiute.
Ad oggi si prospetta una nuova fase d’intervento che porterà a compimento il recupero e la riqualificazione della più vasta area di Borgo Dora, interessata in questi ultimi anni da importanti investimenti sia pubblici che privati.
L’area di via Lanino è stata recentemente acquisita dalla Filo Immobiliare srl che, recependo gli input del precedente progetto, attraverso la collaborazione con l’Arch. Longanizzi e ZeStudio realizzerà un edificio a carattere commerciale sul modello dei docks inglesi. Scopo del progetto: definire un disegno di completamento del lotto coerente con la zona storica in cui è situato.
L’edificio denominato “Balôn_zero”, in relazione alla sua localizzazione nello storico contesto del mercato del Balon, insiste su un’area di circa 1900 mq e prevede la realizzazione di una galleria commerciale, con due piani interrati di box auto e due piani fuori terra di locali commerciali.
L’edificio sarà composto da quattro corpi, caratterizzati ognuno per la forma geometrica della copertura: botte, piano, onda, capannone. Il fronte principale si affaccerà su via Lanino mentre gli altri due lati saranno rivolti rispettivamente sulla struttura del Cottolengo e su una proprietà privata a destinazione mista commerciale e residenziale.
L’aspetto esteriore del manufatto, articolato in volumi di forme e geometrie diverse, sarà dominato dal mattone faccia a vista e caratterizzato dall’utilizzo di zinco titanio.

Il progetto in corso di realizzazione potrà accogliere nuove attività e speriamo possa offrire importanti opportunità di rivitalizzazione del territorio.

Per ulteriori approfondimenti clicca qui

giovedì 18 marzo 2010

IN PIAZZA S'IMPARA 4°EDIZIONE PRIMAVERILE

Con l'inizio della primavera riprendono le lezioni della 4° edizione di In piazza s'Impara. A partire dal 21 marzo fino al 30 maggio, tutte le domeniche dalle 10,30 alle 13 in piazza della Repubblica si potrà socializzare conoscendo altre culture, imparare l'arabo, il cinese, l'italiano o il romeno, ascoltare fiabe, divertirsi con le ombre cinesi e le danze tradizionali, scoprire i tesori del Museo di Arte Orientale.


Per saperne di più e leggere il programma completo

venerdì 12 marzo 2010

PROSEGUE IL RECUPERO DEL VECCHIO ARSENALE MILITARE

Chissà quanti abitanti e frequentatori di Borgo Dora si sono chiesti cosa si sarebbe fatto di quell’edificio, a lungo abbandonato, che costeggia il Canale Molassi all’ingresso del Cortile del Maglio? Oggi l'edificio, che ospitava le antiche sellerie dell'Arsenale Militare, si presenta completamente rinnovato e riqualificato: abbiamo chiesto all'Arch. Antonio Tondo, responsabile del progetto per conto del Sermig, di rispondere a qualche domanda.

Quale attività ospiterà o sta già accogliendo l'edificio ristrutturato del Canale Molassi?
La ristrutturazione dell’edificio delle Sellerie del vecchio Arsenale Militare è ultimata. Già da ottobre ospita, nei primi due piani, la “Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi”, scuola d’arte riconosciuta dalla Regione Piemonte come Agenzia Formativa Regionale. Vi accedono all’incirca 70 giovani diplomati per apprendere gli antichi mestieri del restauro artistico. La nostra è una scuola di eccellenza, in un quartiere che ha una tradizione di commercio ma anche di artigianato.
Il secondo piano dell’edificio, da settembre 2010, ospiterà un asilo nido di 75 posti (15 lattanti e 60 divezzi). La scelta di realizzare un asilo nido è maturata in seguito alla richiesta dell’Assessorato al Sistema Educativo del Comune di Torino, che ha permesso la realizzazione del nido ai piani superiori provvedendo ad attrezzare un giardino pensile. Si tratta di un nido privato convenzionato con il Comune di Torino. “Il nido del Dialogo” vuole rispondere alle esigenze delle famiglie italiane e straniere, favorendo il dialogo e l’integrazione a partire dall’educazione dei più piccoli. La gestione sarà in collaborazione con la “Cooperativa Liberi Tutti s.c.s.” già esperta nel settore.

Da quanto tempo il Sermig lavora a questo progetto?
I lavori di ristrutturazione dell’ex Selleria sono iniziati a fine 2007.

Il progetto architettonico non è banale, qualche parola su questa scelta.
L’ex Selleria era una costruzione di fine Ottocento, di due piani in muratura portante, con mattoni pieni, intonacati e orizzontamenti con volte a vela su archi ribassati. L’ampliamento di due piani iniziato dai Vigili del Fuoco prevedeva un aumento di altezza dell’edificio con l’inglobamento della preesistenza in una struttura in ferro e vetro con copertura a capanna in lamiera di ferro grecata. Il nostro progetto ha dovuto quindi adattarsi alle strutture metalliche già installate e agli edifici preesistenti. Con gli architetti Giorgio ed Eraldo Comoglio dunque abbiamo cercato una soluzione che  mettesse in rilievo l’origine architettonica della costruzione. Tutta la struttura è stata avvolta da una “pelle” in lamiera forata, in modo da omogeneizzare il tutto in forme il più possibile minimali, per non interferire con il disegno del vicino edificio - Palazzina Aloisio - e con  gli edifici a forma di capannoni industriali di fine Ottocento dall’altra parte della strada. Abbiamo scelto poi di continuare ad adottare energie alternative con la sistemazione dei pannelli solari sulle coperture.

Quanto è stato investito? avete dei partner finanziari?
La ristrutturazione è costata all’incirca 7 milioni di euro. Ne abbiamo ricevuti 500.000 dalla Compagnia San Paolo e 500.000 dalla Regione Piemonte. Tutto il resto è arrivato da donazioni di gente comune, di giovani, di privati da tutta Italia.

Quali sono le tempistiche di messa in funzione?
Prima dell’estate tutto sarà in funzione, compreso l’alloggio dell’ultimo piano, dove vivrà un gruppo di giovani che ha scelto l’Arsenale come casa e che collaborerà fattivamente alla gestione dei servizi che si svolgeranno all’interno dell’ex Selleria.

Come valutate l'impatto che avranno queste nuove attività sul quartiere?
Questi due servizi sorgono a fianco dell’Ospiteria dell’Arsenale della Pace aperta nel 2006. Con tali ristrutturazioni crediamo di aver contribuito, per quanto dipende da noi, alla riqualificazione della nostra zona. Abbiamo cercato sempre di rispettare l’antico e di valorizzarlo in modo che chi lo abita, la gente che vive in Borgo Dora e quanti visitano questo angolo di Torino, trovino spazi armoniosi, puliti, belli da vedere e da vivere.

Link: http://www.sermig.org/_ita_pub/index_ita.php

lunedì 1 marzo 2010

"PRIMO MARZO 2010, UNA GIORNATA SENZA DI NOI"

Il Progetto the Gate ha chiesto a Ilda Curti, Assessore alle Politiche per l'integrazione, un commento alla giornata "Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi": una grande manifestazione non violenta per far capire all'opinione pubblica italiana quanto sia determinante l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società.

Lasciamo spazio al commento di Ilda Curti
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""Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve" W. Faulkner

Vivere nel mondo di oggi, in Italia e a Torino, e continuare a contrapporre un “noi” definito e omogeneo ad un “loro” altrettanto definito ed omogeneo è davvero come vivere in Alaska ed essere contro la neve.
La realtà nella quale siamo immersi è molto più matura, capace e attenta alle sfumature di quanto non venga raccontato. Eppure il racconto semplificato, brutale e fosco trasforma la realtà producendo fratture, conflitti, violenze che rendono semplicemente più barbaro e triste il nostro stare insieme, il nostro continuo cercare soluzioni e risposte alla fatica della coabitazione. Perché coabitare è faticoso, ha bisogno di tempo e di lavoro collettivo.
Non integrazione: coabitazione e interazione nella pluralità. Non si aiuta la coabitazione stabilendo, continuamente, la gerarchia di chi ha accesso ai diritti, negandoli ad alcuni per fingere di garantirli agli altri.
L’imbarbarimento della vita civile si vede negli sguardi, nella paura, nella diffidenza, nelle parole che volano nei tram, nei luoghi di lavoro, nelle sale d’aspetto degli ospedali.
Non ci sono vincitori e vinti: siamo tutti sconfitti se passa l’idea che la società, le persone, gli individui non abbiano la forza, l’energia e l’intelligenza di costruire modalità, equilibri, intrecci che costituiscono il tessuto connettivo del nostro vivere insieme. Se passa l'idea che i diritti non siano universali, uguali e per tutti sconfiggiamo l'idea stessa di democrazia per la quale un'intera generazione si è sacrificata.
Il nostro tessuto connettivo: di tutti gli abitanti delle città, dei vicini di casa, degli ambulanti al mercato, dei panettieri sotto l’angolo, dei compagni di scuola, dei colleghi di lavoro, dei clienti dei bar. Nostro, di tutti. Da qualsiasi parte del mondo veniamo. Qualunque sia la lingua con cui sogniamo di notte, qualsiasi sia la canzone che ci fa piangere di nostalgia, quale che sia il futuro che stiamo costruendo per i nostri figli.
Viviamo nella neve, che ci piaccia o no.
Sta a noi fare in modo che nella neve non ci sia qualcuno che muore di freddo, qualcun’altro che scivola a terra senza che nessuno lo aiuti a rialzarsi. Sta a noi fare in modo che nella neve ci sia anche la possibilità di scaldarsi, di fare due chiacchiere, di cambiarsi le calze inzuppate, di cantare insieme le canzoni di montagna, di darsi la mano quando ci sono i lastroni di ghiaccio che fanno inciampare.

Buon 1 marzo a tutti, che sia l’inizio del disgelo."

mercoledì 24 febbraio 2010

GIOVANI, GIORNALISTI, MIGRANTI

Il 4 febbraio abbiamo avuto il piacere di ospitare un gruppo internazionale di giovani giornalisti (provenienti dalla Francia, dal Senegal e dal Burkina Faso) che ci ha intervistati su Porta Palazzo, sulle sue dinamiche e sulle sue progettualità: per noi è stata una bella occasione per raccontare il nostro quartiere e i suoi abitanti a professionisti curiosi e interessati e confrontarci su dinamiche, come quella migratoria, che attraversano tutti i Paesi.
I giornalisti facevano parte di “Jeunes, reporters, migrants” (“Giovani, giornalisti, migranti”), un progetto che ha l’obiettivo di formare i partecipanti sulle tecniche del giornalismo partecipativo e di costruire un'occasione di confronto tra giovani italiani e giovani migranti. Il progetto prevede la realizzazione di un workshop che inizierà a metà marzo, con incontri settimanali presso il Centro per il Protagonismo Giovanile El Barrio e durerà fino a metà giugno producendo reportage da pubblicare sul sito del progetto.
A settembre sono inoltre previsti quattro scambi internazionali a Torino, Parigi, Louga e Ouahigouya per il confronto delle esperienze dei quattro gruppi e la diffusione dei risultati.
Il progetto è realizzato da: CISV, Istituto Paralleli, Città di Torino - Settore Cooperazione Internazionale e Pace e Co.co.pa in collaborazione con El Barrio nell’ambito di Your Time Torino 2010.

Ulteriori informazioni le potete trovare sul sito: www.elbarrio.it

giovedì 18 febbraio 2010

APERITIVO M'ILLUMINO DI MENO


Venerdì scorso al Cortile del Maglio, tra una candela e un bicchiere di vino, un sorriso e un saluto, ci siamo commossi.
Abbiamo visto tantissimi cittadini di Porta Palazzo (alla fine eravamo più di un centinaio) che hanno scelto di passare del tempo insieme, nonostante la temperatura ancora molto fredda, condividendo cose da mangiare e da bere, chiacchierando con gli altri, scattando fotografie.

E’ stata un’iniziativa, trasversale alle età (c’era anche un bebè di un mese e mezzo nella fascia insieme alla sua mamma) e ai gruppi, che ha avuto un forte elemento collante nel tema della sostenibilità ambientale ma anche nel desiderio di creare momenti di incontro e aggregazione nel quartiere. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato, che hanno arricchito il buffet comune, che hanno spento le luci di casa per scendere in piazza (o meglio nel cortile) e stare insieme.

Anche la risposta dei commercianti di Piazza della Repubblica è stata molto positiva, in tanti hanno aderito e appoggiato l’iniziativa: il tema della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico hanno incominciato a fare breccia nel quartiere di Porta Palazzo!

Foto: Maria Vernetti

venerdì 5 febbraio 2010

M'ILLUMINO DI MENO A PORTA PALAZZO!

Il Progetto the Gate aderisce all'iniziativa M'illumino di meno – la Giornata del Risparmio Energetico lanciata dalla popolare trasmissione radiofonica Caterpillar – promuovendola anche sul territorio di Porta Palazzo.
Due le iniziative per la giornata del 12 febbraio: una rivolta ai commercianti della piazza e una ai residenti del quartiere.
Ai commercianti che intendono aderire all'iniziativa si chiede di esporre la locandina di "M'illumino di meno" e di accendere una lampadina a risparmio energetico, in sostituzione dell'obsoleta lampadina a incandescenza.
Tutti i commercianti potranno passare a ritirare il kit locandina + lampadina risparmio energetico presso la sede del Comitato.
Per coinvolgere i residenti e sensibilizzare i cittadini sul tema organizzeremo un aperitivo a lume di candela al Cortile del Maglio, con lo spegnimento delle luci dalle 18 alle 20, per trascorrere un momento conviviale in cui condividere le abitudini e i saperi legati alle energie rinnovabili e promuovere nuove azioni di accensione virtuosa.

Vi aspettiamo numerosi all’aperitivo, alle 18.00 al Cortile del Maglio!
Porta anche tu qualcosa da mangiare e da bere.

martedì 2 febbraio 2010

UNA VOLONTARIA PER PORTA PALAZZO

Con questo post vogliamo presentarvi Federica, una giovane volontaria del Servizio Civile Nazionale che presterà il suo servizio a The Gate sino a Dicembre. Il Servizio Civile Nazionale Volontario è un'esperienza di cittadinanza attiva per tutti i cittadini italiani dai 18 ai 28 anni che nasce con l'obiettivo di favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale. Offre quindi la possibilità di dedicare 12 mesi della propria vita a se stessi e agli altri formandosi, acquisendo conoscenze ed esperienze e maturando una propria coscienza civica. Il tutto attraverso l'agire concreto all'interno di progetti di solidarietà, cooperazione e assistenza. Passiamo all’intervista!

Ciao Federica, perché hai scelto di impegnarti in un anno di servizio civile?
Ho fatto questa scelta perché avevo bisogno di nuovi stimoli e di un'esperienza che mi desse la possibilità di crescere sia a livello professionale che personale. L’inserimento nell’agenzia di sviluppo locale The Gate è avvenuto attraverso il Comune di Torino – Settore Rigenerazione Urbana. Lavorare qui a Gate mi offre la possibilità di vedere da vicino la realtà del quartiere e ne sono felice. E' un quartiere molto complesso e allo stesso tempo molto affascinante!
Cosa ti affascina di Porta Palazzo?
Porta Palazzo è una magia. E' un intreccio di lingue, di colori e di odori differenti.
Il Balon e il mercato della frutta e della verdura hanno la capacità di riportarti indietro nel tempo, di trasportarti in un'altra epoca. Gli abitanti di Porta Palazzo interagiscono tra di loro con una facilità che non si nota,a mio parere, in nessun' altra zona di Torino. E' un mondo a parte.
Quali sono le attività che seguirai a The Gate?
Per tutto il corso dell'anno il mio ruolo sarà quello di collaborare nella realizzazione di azioni rivolte ai giovani di Porta Palazzo, attraverso il lavoro della rete del Tavolo giovani. Inoltre mi occuperò dello sportello informativo presente in sede, si tratta di uno spazio di accoglienza per gli abitanti del quartiere e i commercianti e raccoglie le criticità dell’area tentando di offrire risposte e soluzioni.
Hai un sogno da realizzare a Porta Palazzo?
Questa domanda è la più difficile. Ci sono tante cose che mi piacerebbe vedere realizzare ma ciò che vorrei tanto è che si sfatasse questo mito della "pericolosa" Porta Palazzo. Il quartiere è un quartiere complesso ma vorrei si lavorasse per eliminare luoghi comuni e paure.
Ringraziamo Federica per la sua disponibilità e le auguriamo un grande “in bocca al lupo” per questa esperienza a Porta Palazzo!

Link: http://www.comune.torino.it/infogio/sercivol/index.htm
http://www.comune.torino.it/rigenerazioneurbana/

INTERVISTA A "GIULIANO", COMMERCIANTE DI PORTA PALAZZO



Buongiorno “Giuliano”, vuoi presentarti ?

Mi chiamo Xia Hongxi ho 38 anni e sono in Italia dal 1981. Sono venuto qui in Italia con mio fratello, ho iniziato la scuola con la terza media qui a Torino, alla Pacchiotti. I miei genitori erano già presenti qui a torino dal 1979. Provengo dalla provincia Zhejiang vicino a Shangai. Sono sposato ho tre figli che vanno a scuola qui a Torino, di 13, 12 e 9 anni. Due maschi e una femmina.

Qual è il tuo lavoro qui a Porta Palazzo?

Noi abbiamo un ristorante in corso regina di nome Wok Sushi Restaurant, aperto lo scorso anno nel mese di marzo, nel nostro ristorante il cliente sceglie il cibo che viene poi cucinato sul momento.
Nel nostro ristorante molti membri della comunità cinese vengono a festeggiare matrimoni, battesimi e cresime ecc... Qui a Torino lavoro anche con l’associazione Cinese e Italo-Cinese, di cui sono vicepresidente. E’ un associazione che desidera promuovere la cultura cinese, stiamo aprendo una sede a Porta Palazzo che però in questo momento non è ancora attiva.

Ritieni che questo territorio sia sicuro?

Negli anni Porta Palazzo è migliorata, anche dal punto di vista strutturale, specie da dopo le Olimpiadi del 2006, per esempio piazza Emanuele Filiberto, grazie al parcheggio sottorraneo e ai molti locali intorno è migliorata molto, è divenuto inoltre un centro per il divertimento dei torinesi.
A mio parere Porta Palazzo è un laboratorio dove si sperimenta il futuro dell’Italia e delle altre città italiane in quanto in un area molto ristretta si concentrano persone che provengono da diversi paesi e riescono a vivere molto bene tra di loro.

Secondo te la comunità cinese è integrata o sente il bisogno di integrarsi? Se si cosa credi si possa fare per questo?

La comunità cinese è integrata e lavora tanto, e rispetto ad anni fa è molto più aperta. Chi è arrivato dopo i 20 anni deve cercare di imparare l’italiano anche se con notevoli difficoltà. Specie chi è appena arrivato deve cercare di stare di più con gli italiani, sia per imparare meglio la lingua che la cultura.
La nostra associazione per esempio organizza corsi di cinese mandarino per i bambini che sono nati qui in Italia e non conoscono la loro lingua madre. Invece i corsi di italiano per i cinesi sono spesso molto frequentati nelle prime lezioni, ma non riescono a mantenere i propri allievi per molto tempo.

Credi che la partecipazione attiva degli abitanti e di coloro che lavorano a Porta Palazzo possa aiutare il territorio?

A mio parere è la cosa fondamentale da fare, perchè ci consente di capire meglio le criticità e i lati positivi del territorio, di crescere insieme. Deve essere un confronto che va avanti nel corso dell’anno e ci permette di migliorare il territorio. La comunità cinese viene già incontro alle istituzioni e si confronta con la cittadinanza italiana.

Cosa ti piace e cosa andrebbe migliorato?

Mi piace molto il mercato perchè è aperto e grande, amo tutti i locali che vi sono attorno.
Andrebbe però migliorata la sicurezza di piazza della Repubblica quando il mercato chiude. Specie a causa di fenomeni di spaccio e borseggio.

Grazie Giuliano.....

giovedì 28 gennaio 2010

UNA MAPPA PER TUTTI: NESSUNO ESCLUSO!

Come vi ricorderete, dallo scorso novembre ci siamo dotati di uno strumento a servizio di Porta Palazzo: una mappa per raccogliere le criticità del quartiere ma anche i confini all’interno dei quali gli intervistati si muovono. La mappa, presentata al Comitato Sicurezza di Porta Palazzo, offre un’opportunità per leggere i cambiamenti e programmare interventi e azioni.
Gli operatori del Comitato Progetto Porta Palazzo ad oggi hanno incontrato una quarantina di persone, residenti e lavoratori del quartiere, ai quali hanno chiesto di dedicare un po’ del proprio tempo per ragionare sul tema della sicurezza integrata. Attraverso la somministrazione di un questionario viene analizzato il grado di soddisfazione relativo agli aspetti architettonici che il quartiere offre, alla viabilità, ai servizi, alle relazioni sociali e al senso di appartenenza. A seguito del questionario viene chiesto all’intervistato di segnalare il perimetro all’interno del quale si muove, quali sono i luoghi a cui è maggiormente affezzionato e quelli meno; l’intervista si conclude con la richiesta di segnalare le criticità specifiche riscontrate sul territorio.
I risultati di queste prime interviste raccontano di alcuni luoghi vissuti come particolarmente positivi: è il caso della Piazza che con il suo mercato, diviene il fulcro della vita di Porta Palazzo, ma anche Borgo Dora che con il Balon è un punto di riferimento per gli intervistati.
Il nostro lavoro di incontro con la cittadinanza è in evoluzione, dunque se avete voglia di raccontarci la vostra Porta Palazzo vi invitiamo a contattarci!

RICERCHIAMO VOLONTARI!

Per il progetto “In Piazza s’impara” stiamo cercando volontari disposti ad insegnare la lingua italiana ai nuovi cittadini migranti di questa città.

Il progetto è un appuntamento importante per il quartiere e i suoi abitanti: la domenica in piazza le persone si incontrano, le lingue si intrecciano, le culture si contaminano; è possibile frequentare assiduamente le lezioni di lingua o anche solo fermarsi ad ascoltare e guardare, si può partecipare ai laboratori proposti o avere informazioni allo speaker corner.

Per la prossima edizione, che inizierà nella seconda metà di marzo, stiamo cercando volontari per l’insegnamento della lingua italiana. I volontari saranno seguiti e formati da alcune docenti esperte nell’insegnamento dell’italiano per stranieri. L’impegno che chiediamo è la disponibilità di un paio d’ore per alcune domeniche mattina a partire da fine marzo e fino a fine maggio.

Se siete interessati a diventare volontari contattateci entro il 14 febbraio al numero di telefono 011/5216242 o scrivendo a gate@etabeta.it, inpiazzasimpara@gmail.com

Se invece volete saperne di più sul progetto cliccate qui

lunedì 25 gennaio 2010

UNA RESIDENZA TEMPORANEA IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA 14

L’edificio dismesso di piazza Repubblica 14 sarà, a breve, interessato da un’importante progetto di riqualificazione che coinvolgerà la Compagnia di San Paolo attraverso il suo Programma Housing, e l’Ufficio Pio. L’immobile, da un paio d’anni di proprietà della Città di Torino, è stato concesso in comodato d’uso alla Compagnia di San Paolo, vincitrice del bando di concorso promosso dalla Città, per la realizzazione di una Residenza Temporanea.
Obiettivo del progetto è la sperimentazione di soluzioni abitative innovative che possano rappresentare laboratori cittadini replicabili anche in altre zone della città o in differenti contesti territoriali. La soluzione abitativa offerta si rivolge a soggetti in una situazione di vulnerabilità sociale e abitativa, garantendo per un periodo di tempo limitato di usufruire di appartamenti a canoni calmierati e di fruire di servizi e spazi comuni.
Verranno realizzate: 33 unità abitative mono-bilocali ( di cui 4 riservati alla Città di Torino a canone convenzionato), spazi comuni, 350 mq di locali commerciali, per un consistenza complessiva dell’immobile di circa 2.200 mq.
Il progetto costerà 3.900.000 euro e sarà realizzato entro giugno 2011.

Per approfondimenti
www.programmahousing.org

lunedì 18 gennaio 2010

SPERIMENTAZIONI NEL MONDO DEL LAVORO: COMMENTI ... A PACCHI FATTI!

L´azione sperimentale di confezionamento di pacchi natalizi al mercato di Porta Palazzo, che si è svolta in Piazza della Repubblica nelle giornate del 19, 20, 23 e 24 dicembre, ha avuto un buon successo, nonostante le condizioni climatiche decisamente avverse! Abbiamo raccolto qualche commento dai giovani autori dei pacchetti e da un commerciante coinvolto nel progetto.

Chiediamo ad alcuni ragazzi:

Cos'hai apprezzato di più di questa esperienza?
Il lavoro di gruppo e il rapporto con la clientela prima di tutto. Abbiamo incontrato tante persone, è divertente comunicare e parlare con gente che ha modi di vivere diversi dai propri! L´approccio con i clienti è stato per lo più positivo, ci è sembrato che fossero contenti, la nostra esperienza è piaciuta. E´ stato bello lavorare a Porta Palazzo ed anche l´esperienza con i tutors che ci hanno aiutato e seguito nell´azione. Ed infine ... il tè che ci è stato offerto! Senza quello non avremmo resistito alle temperature polari!

Cos'hai imparato di nuovo?
Abbiamo conosciuto un nuovo ambiente ed imparato come si deve parlare con la gente.

Cosa non ti è piaciuto di questa azione?
Il clima gelido delle prime due giornate è stato molto pesante da sopportare, anche se a turno trovavamo il modo di andare a scaldarci. Il materiale per il confezionamento dei pacchetti non era sempre adeguato alle esigenze dei clienti. Il lavoro di gruppo a volte era poco organizzato, alcuni compagni non rispettavano le regole e non tutti lavoravano allo stesso modo.

Al Signor Bellia, commerciante di casalinghi che rappresenta la voce degli ambulanti coinvolti nel progetto, chiediamo:

Quali sono stati gli aspetti positivi dell´azione?
In generale l´iniziativa ha funzionato e nell´insieme è stata utile, positiva e riproponibile in futuro. L´impegno dei ragazzi è stato riconosciuto e i pacchi più apprezzati dai clienti sono stati quelli di piccole dimensioni decorati con i rametti.

Gli aspetti negativi?
Ci sono state alcune difficoltà ad organizzarsi con la carta per i regali di grosse dimensioni, come le coperte che vendo io.

Un aspetto da migliorare?
I ragazzi dovrebbero esercitarsi in modo da diventare più pratici e celeri nel confezionamento. Inoltre erano in troppi sotto un unico gazebo e questo non ha facilitato le azioni. Per il futuro ci si potrebbe organizzare con più gazebo in aree diverse del mercato. In caso di condizioni climatiche avverse, come quelle che avete incontrato, noi commercianti ci rendiamo disponibili a fornirvi attrezzature utili a ripararvi ... lavorare al mercato significa anche non scoraggiarsi di fronte a pioggia e neve!

lunedì 4 gennaio 2010

MEDIAZIONE DEI CONFLITTI: FORMAZIONE CONCLUSA

Il 14 dicembre si è concluso il percorso sulla mediazione dei conflitti proposto all’interno del progetto “Io non ho paura”. I conflitti sono una realtà inevitabile dei contesti urbani e sociali: nascono dalla diversità di interessi, di visioni, di linguaggi e di bisogni portati dai diversi attori. Nonostante questo i conflitti fanno paura e l’attuazione di processi che inneschino meccanismi di risoluzione del conflitto sono delegate ad esperti o tecnici. Attraverso i sei incontri condotti dal Centro Studio Sereno Regis abbiamo voluto contribuire a creare una diversa rappresentazione del conflitto e fornire competenze di base nella mediazione sociale per sviluppare competenze nell'analisi e nella mediazione oltre a creare senso di appartenenza, fiducia e sicurezza nel quartiere di Porta Palazzo. Vogliamo ancora ringraziare coloro che hanno partecipato a questo percorso e i formatori del Centro Studi Sereno Regis in attesa di rivedersi nei prossimi mesi con nuove azioni sul quartiere.

Per saperne di più:  www.comune.torino.it/portapalazzo/ambienti/sociale/nessuno_escluso/index.htm
www.cssr-pas.org/news.swf

venerdì 25 dicembre 2009

LUCI A PORTA PALAZZO


Ecco come la nostra piazza si è addobbata per il Natale!
Ci complimentiamo con i numerosi commercianti del mercato di Piazza della Repubblica per essersi organizzati in modo tale da renderlo possibile!

mercoledì 23 dicembre 2009

E TU CHE PACCO VUOI? GIOVANI ALLA SCOPERTA DI NUOVI MESTIERI TARGATI...PORTA PALAZZO

L’iniziativa "E TU CHE PACCO VUOI?" ha coinvolto 13 ragazzi della Rete del Tavolo Giovani di Porta Palazzo, impegnati in questi giorni nell'offerta di un servizio di confezionamento di pacchi regalo ai clienti del mercato di Porta Palazzo. L’offerta destinata ai clienti del mercato, che ricevono dai commercianti un voucher o ai clienti che lasciano una piccola offerta, sta avendo un buon gradimento e si sta rivelando un servizio utile per tutti gli operatori dell'ambulantato.
Il progetto fa parte dell'azione “Sperimentazioni nel mondo del lavoro”, svolto in collaborazione con la Cooperativa Orso e con la Città di Torino e finanziato dalla Compagnia di Sanpaolo, ed ha l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo del lavoro all'interno dell'area di Porta Palazzo.
Prevede diverse esperienze di tirocinio ed esperienze più brevi chiamate “Prova mestiere” attraverso le quali i ragazzi potranno esplorare diversi contesti lavorativi, soddisfare curiosità e sviluppare competenze.

martedì 22 dicembre 2009

NATALE A BORGO DORA: INTERVISTA A UN ABITANTE

Anche quest’anno Borgo Dora e il cortile del Maglio ospitano i banchetti del Mercatino di Natale: quasi 150 espositori, spettacoli, animazione di strada, giochi per bambini e concerti. Tra le bancarelle si percepisce un’aria di festa, si intrecciano colori e colgono profumi diversi.
Siamo andati a intervistare un giovane residente per scoprire l’atmosfera che si respira e cosa cambia durante questa iniziativa.
Santiago è un giovane architetto, residente da circa 3 anni a Borgo Dora, vive proprio dirimpetto alla piazza che accoglie i mercatini. Scopriamo cosa ci ha raccontato.
Santiago, siamo curiosi di sapere, attraverso gli occhi di un residente, che clima si respira in questi giorni a Borgo Dora?
Durante il mercatino di Natale Borgo Dora attira gente da tutta la città e da fuori, incuriosita dalle bancarelle e alla ricerca di idee per i regali. L’offerta sembra interessante con espositori provenienti da tutta Italia e dall’estero. La location è quella dell’affascinante area dell’ex-Arsenale militare recentemente riqualificato e fulcro dello storico mercato del Balon. Ho scelto di venire a vivere qui perché mi piace l’atmosfera del quartiere e sono contento che occasioni di questo tipo facciano scoprire questa parte di città molto caratteristica.
Possiamo dire che il mercatino ha delle ricadute positive per il quartiere?
Senz’altro! Si respira quasi un clima di festa, gli abitanti sono contenti e anche i commercianti e gli artigiani della zona hanno benefici sia economici che di visibilità per il notevole passaggio di gente. Borgo Dora è un luogo con molte potenzialità e credo che queste iniziative possano contribuire ad aumentare il senso di appartenenza nel quartiere.
C’è qualcosa che miglioreresti?
Mi piacerebbe venisse allestito uno spazio conviviale e aggregativo, magari all’interno dei giardinetti di Borgo Dora, dove soffermarsi, fare due chiacchiere e consumare i diversi prodotti enogastronomici che vengono offerti.
Ringraziamo Santiago per il tempo che ci ha dedicato e ci auspichiamo, insieme a lui, che questo territorio continui a scommettere sulle proprie risorse e a offrire momenti di incontro per tutta la cittadinanza.

Cogliamo l’occasione per farvi i nostri più felici Auguri! Buone feste a tutti.