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martedì 9 novembre 2010
Un video su “Cittadini imbianchini”
E’ disponibile il video, realizzato da Videocommunity, sull’esperienza dei cittadini imbianchini. Il video racconta l’azione in tutte le sue fasi: il lavoro di mappatura dei muri rovinati o sporcati, le riflessioni fatte in gruppo per scegliere su quali muri intervenire, l’esperienza e la competenza di Contrada Torino, l’entusiasmo dei cittadini che sono intervenuti, la curiosità degli altri residenti affacciati alle finestre… Per noi è stata una bellissima e concreta esperienza di cura del quartiere che siamo contenti di poter rivedere e condividere con tutti voi.
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mercoledì 27 ottobre 2010
Conoscete la Casa dei cittadini?
La Casa dei cittadini ha aperto le sue porte nel maggio 2007 e da allora accoglie i cittadini di Porta Palazzo all’interno cortile del numero 4 di piazza delle Repubblica. L’avventura è iniziato in sei-sette persone, oggi i volontari sono 3: Carmelo Lavuri, Daniela Petrocco e Adriana Romeo. Tutti i mercoledì e il secondo e quarto sabato di ogni mese accolgono e ascoltano le paure, le ansie e i disagi che fanno sentire le persone insicure nel quartiere. La casa nasce dall’idea di assumere pubblicamente un ruolo attivo e di servizio per altri cittadini, utilizzando le competenze acquisite in anni d’impegno nel quartiere.
Cos’è la Casa: dei cittadini nel ruolo di interfaccia tra i cittadini non organizzati di Porta Palazzo e le istituzioni, con una funzione di orientamento e segretariato sociale; il suo obbiettivo: velocizzare la risoluzione di piccoli problemi/disagi quotidiani vissuti dai cittadini; come agisce: utilizzando le reti sulla sicurezza già attive sul territorio.
Chi si rivolge allo sportello sono ambulanti, artigiani, amministratori di condominio, commercianti e residenti e l’anonimato viene sempre garantito. Prima i volontari ascoltano la persona e il suo disagio, poi cercano di raccogliere i dettagli sufficienti per trasferire alle autorità competenti la segnalazione. La verifica del fenomeno segnalato viene fatta in modo sistematico. “Carmelo è uno specialista dei sopralluoghi”, dice Adriana. Così negli anni hanno conquistato credibilità, sia fra gli abitanti che fra le istituzioni. E ancora Adriana: “Certo non basta lo sportello: la piazza è la migliore piattaforma, molto meglio di un qualunque social network. Andiamo e ci facciamo conoscere. (...) Ci sono gli habitué e poi ci sono quelli che sono restii a venire però sollecitano che passiamo in negozio, raccontano quando ci si incontra.”.
“In questi tre anni di attività, le istanze sono cambiate, racconta Daniela: se nei primi tempi riguardavano soprattutto spaccio di sostanze stupefacenti e degrado ambientale, ora i maggiori problemi sono viabilità, suolo pubblico e problemi igienici, di pulizia. E quando il problema di uno viene risolto, questo ha delle ricadute sulla qualità della vita di moltissime altre persone.”
Le istituzioni rispondono sempre ma non sempre i problemi trovano una risoluzione. “Abbiamo un faldone intero di casi che non si risolvono, ma sono una minoranza rispetto alle istanze risolte.” Ci sono dei limiti alla loro azione ma i tre volontari della Casa dei cittadini si sentono utili e quando tirano le somme il loro bilancio è decisamente positivo.
In Piazza della Repubblica 4, interno cortile tutti i mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18; il II e il IV sabato di ogni mese dalle 15 alle 18.
Per informazioni: tel.: 011/4363844, e-mail: lacasadeicittadini@gmail.com
Cos’è la Casa: dei cittadini nel ruolo di interfaccia tra i cittadini non organizzati di Porta Palazzo e le istituzioni, con una funzione di orientamento e segretariato sociale; il suo obbiettivo: velocizzare la risoluzione di piccoli problemi/disagi quotidiani vissuti dai cittadini; come agisce: utilizzando le reti sulla sicurezza già attive sul territorio.
Chi si rivolge allo sportello sono ambulanti, artigiani, amministratori di condominio, commercianti e residenti e l’anonimato viene sempre garantito. Prima i volontari ascoltano la persona e il suo disagio, poi cercano di raccogliere i dettagli sufficienti per trasferire alle autorità competenti la segnalazione. La verifica del fenomeno segnalato viene fatta in modo sistematico. “Carmelo è uno specialista dei sopralluoghi”, dice Adriana. Così negli anni hanno conquistato credibilità, sia fra gli abitanti che fra le istituzioni. E ancora Adriana: “Certo non basta lo sportello: la piazza è la migliore piattaforma, molto meglio di un qualunque social network. Andiamo e ci facciamo conoscere. (...) Ci sono gli habitué e poi ci sono quelli che sono restii a venire però sollecitano che passiamo in negozio, raccontano quando ci si incontra.”.
“In questi tre anni di attività, le istanze sono cambiate, racconta Daniela: se nei primi tempi riguardavano soprattutto spaccio di sostanze stupefacenti e degrado ambientale, ora i maggiori problemi sono viabilità, suolo pubblico e problemi igienici, di pulizia. E quando il problema di uno viene risolto, questo ha delle ricadute sulla qualità della vita di moltissime altre persone.”
Le istituzioni rispondono sempre ma non sempre i problemi trovano una risoluzione. “Abbiamo un faldone intero di casi che non si risolvono, ma sono una minoranza rispetto alle istanze risolte.” Ci sono dei limiti alla loro azione ma i tre volontari della Casa dei cittadini si sentono utili e quando tirano le somme il loro bilancio è decisamente positivo.
In Piazza della Repubblica 4, interno cortile tutti i mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 18; il II e il IV sabato di ogni mese dalle 15 alle 18.
Per informazioni: tel.: 011/4363844, e-mail: lacasadeicittadini@gmail.com
martedì 15 giugno 2010
Un mercoledì a parlare di sicurezza
Mercoledì scorso a conclusione del progetto Io non ho paura, si è svolto un seminario tra Cittadini, Istituzioni e Stampa per dialogare intorno al tema della sicurezza e delle narrazioni di un territorio. È stata un’occasione di confronto per, da un lato, tirare la somme di 10 anni di Comitato sicurezza a Porta Palazzo, e dall’altro, ragionare sulla difficoltà di raccontare un quartiere complesso come il nostro e sui strumenti possibili.
Fra i vari interventi vi proponiamo le considerazioni di Alessandro Stillo, rappresentante dell’associazione Vivibalon, in merito al Comitato sicurezza come strumento di partecipazione cittadina:
“Alcune considerazioni sulla sicurezza da parte di una persona che vive a Porta Palazzo, anzi in quella che una volta era chiamata “piazzetta del fumo”, da più di 10 anni.
Innanzi tutto una considerazione che mi viene dopo questi anni di partecipazione al Comitato Sicurezza: la sicurezza è un misto di realtà e percezione, con il risultato che a volte tra noi cittadini si parla dello stesso angolo di quartiere ma le valutazioni e la percezione della sicurezza o insicurezza del posto sono completamente differente.
Un'altra considerazione, quella molto personale: il termine sicurezza mi provoca sempre un po' di ansia, come se sottintendesse un contrasto, l'insicurezza; mi piacerebbe molto che si parlasse di serenità e di qualità della vita, più che di sicurezza.
Detto ciò, provo a elencare le cose per cui mi è stato molto utile partecipare al Comitato in questi anni:
1 - Il riconoscimento dell’alterità: in parole povere, discutendo, anche animatamente, nel comitato, ho imparato a capire, a immedesimarmi, a confutare, ma sempre realmente, nella vita quotidiana, le opinioni di persone che vivono vicino a me, nello stesso quartiere.
2 - La compensazione della frustrazione: come in molti altri ambiti della vita quotidiana, il confronto e la denuncia del proprio disagio non sempre risolvono le situazioni, ma quasi sempre danno sollievo a chi così può esprimere la propria insoddisfazione. Così è stato per me al Comitato Sicurezza, e credo anche per gli altri cittadini: non si denunciava un caso solo per vederlo risolto, già sapevo e sapevamo che in alcuni casi l'attesa sarebbe stata lunga, ma il fatto stesso di parlarne, di condividerlo con altri, migliorava la situazione.
3 - La comprensione della complessità degli interventi: noi cittadini spesso crediamo che le soluzioni delle Forze dell'Ordine e delle Istituzioni siano innanzi tutto tecniche e lineari. Insomma la linea per andare da A a B è retta. Invece non è così, o per lo meno non è così per quanto riguarda la sicurezza: gli interventi sono complessi, lunghi, spesso intervenire in un luogo scatena conseguenze in altri e quindi le valutazioni non sono semplici al contrario.
4 - La definizione del nostro disagio: parlando in questi 10 anni di tutti questi temi ci siamo riconosciuti: noi, le nostre difficoltà, le angosce e i disagi, ci siamo avvicinati fra noi e siamo diventati una comunità.
5 - Infine la relazione Istituzioni, Forze dell'Ordine e cittadini: se c'è una cosa che devo dire è che partecipare al Comitato Sicurezza ha ridefinito i miei rapporti con Istituzioni e Forze dell'Ordine, ha costruito una prossimità e una comprensione dei loro problemi (e credo sia stato reciproco) che certo non si acquisisce con i contatti normali con queste due entità.
Il Comitato Sicurezza è uno strumento perfetto? No, sicuramente. Si può migliorare? Assolutamente sì, a patto di sapere, come dice una vecchia massima, che il meglio è nemico del bene. Io credo che oggi, se stiamo discutendo di situazioni di irregolarità è perché non abbiamo più davanti lo spaccio pesante, le risse continue, i taxi illegali e molte altre cose.
Certo la situazione può e deve migliorare, ma indubbiamente in questi anni è ogni giorno, faticosamente, diventata meno peggio del passato.”
Grazie ad Alessandro e a tutti i relatori e partecipanti del seminario che hanno permesso un momento di confronto interessante.
Fra i vari interventi vi proponiamo le considerazioni di Alessandro Stillo, rappresentante dell’associazione Vivibalon, in merito al Comitato sicurezza come strumento di partecipazione cittadina:
“Alcune considerazioni sulla sicurezza da parte di una persona che vive a Porta Palazzo, anzi in quella che una volta era chiamata “piazzetta del fumo”, da più di 10 anni.
Innanzi tutto una considerazione che mi viene dopo questi anni di partecipazione al Comitato Sicurezza: la sicurezza è un misto di realtà e percezione, con il risultato che a volte tra noi cittadini si parla dello stesso angolo di quartiere ma le valutazioni e la percezione della sicurezza o insicurezza del posto sono completamente differente.
Un'altra considerazione, quella molto personale: il termine sicurezza mi provoca sempre un po' di ansia, come se sottintendesse un contrasto, l'insicurezza; mi piacerebbe molto che si parlasse di serenità e di qualità della vita, più che di sicurezza.
Detto ciò, provo a elencare le cose per cui mi è stato molto utile partecipare al Comitato in questi anni:
1 - Il riconoscimento dell’alterità: in parole povere, discutendo, anche animatamente, nel comitato, ho imparato a capire, a immedesimarmi, a confutare, ma sempre realmente, nella vita quotidiana, le opinioni di persone che vivono vicino a me, nello stesso quartiere.
2 - La compensazione della frustrazione: come in molti altri ambiti della vita quotidiana, il confronto e la denuncia del proprio disagio non sempre risolvono le situazioni, ma quasi sempre danno sollievo a chi così può esprimere la propria insoddisfazione. Così è stato per me al Comitato Sicurezza, e credo anche per gli altri cittadini: non si denunciava un caso solo per vederlo risolto, già sapevo e sapevamo che in alcuni casi l'attesa sarebbe stata lunga, ma il fatto stesso di parlarne, di condividerlo con altri, migliorava la situazione.
3 - La comprensione della complessità degli interventi: noi cittadini spesso crediamo che le soluzioni delle Forze dell'Ordine e delle Istituzioni siano innanzi tutto tecniche e lineari. Insomma la linea per andare da A a B è retta. Invece non è così, o per lo meno non è così per quanto riguarda la sicurezza: gli interventi sono complessi, lunghi, spesso intervenire in un luogo scatena conseguenze in altri e quindi le valutazioni non sono semplici al contrario.
4 - La definizione del nostro disagio: parlando in questi 10 anni di tutti questi temi ci siamo riconosciuti: noi, le nostre difficoltà, le angosce e i disagi, ci siamo avvicinati fra noi e siamo diventati una comunità.
5 - Infine la relazione Istituzioni, Forze dell'Ordine e cittadini: se c'è una cosa che devo dire è che partecipare al Comitato Sicurezza ha ridefinito i miei rapporti con Istituzioni e Forze dell'Ordine, ha costruito una prossimità e una comprensione dei loro problemi (e credo sia stato reciproco) che certo non si acquisisce con i contatti normali con queste due entità.
Il Comitato Sicurezza è uno strumento perfetto? No, sicuramente. Si può migliorare? Assolutamente sì, a patto di sapere, come dice una vecchia massima, che il meglio è nemico del bene. Io credo che oggi, se stiamo discutendo di situazioni di irregolarità è perché non abbiamo più davanti lo spaccio pesante, le risse continue, i taxi illegali e molte altre cose.
Certo la situazione può e deve migliorare, ma indubbiamente in questi anni è ogni giorno, faticosamente, diventata meno peggio del passato.”
Grazie ad Alessandro e a tutti i relatori e partecipanti del seminario che hanno permesso un momento di confronto interessante.
giovedì 29 aprile 2010
REALTA' DEL TERRITORIO: IL COMITATO SICUREZZA DI PORTA PALAZZO
Il Tavolo delle Istituzioni si riunisce una volta al mese e vede la partecipazione dei seguenti soggetti: Circoscrizione 7, Polizia Municipale, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Servizi Sociali della Circoscrizione 7, ASL 4, Assessorato alla Rigenerazione Urbana, Assessorato alla Polizia Municipale, Assessorato al Commercio, Assessorato alla Famiglia, Salute e Politiche Sociali.
Il Tavolo Congiunto si riunisce una volta ogni due mesi: oltre alle realtà istituzionali a questo tavolo partecipano, dopo aver fatto richiesta di partecipazione al Presidente, anche i comitati spontanei di cittadini e le associazioni operanti sul territorio che avremo l’occasione di presentarvi approfonditamente in post successivi
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lunedì 4 gennaio 2010
MEDIAZIONE DEI CONFLITTI: FORMAZIONE CONCLUSA
Per saperne di più: www.comune.torino.it/portapalazzo/ambienti/sociale/nessuno_escluso/index.htm
www.cssr-pas.org/news.swf
lunedì 16 novembre 2009
UNA NUOVA MAPPA AL SERVIZIO DEL TERRITORIO
Da questo mese ci sarà uno strumento in più a servizio di Porta Palazzo e dei suoi abitanti: una mappa che raccoglierà e rappresenterà le principali criticità e problemi del quartiere e che, presentata ogni mese al Comitato Sicurezza di Porta Palazzo, contribuirà a leggere i cambiamenti, le difficoltà, le risorse del territorio e a programmare interventi e azioni.
Le segnalazioni dei cittadini, anche quelle che sembrano più piccole e banali, sono un servizio prezioso perché aiutano le istituzioni a conoscere e monitorare i fenomeni e a mirare gli interventi. Abbiamo iniziato a compilare le mappe insieme ad alcuni cittadini con i quali collaboriamo più strettamente, ma invitiamo tutti a venire direttamente da noi, dove troverete degli operatori che raccoglieranno la vostra segnalazione e vi intervisteranno per costruire insieme la mappa di Porta Palazzo: l'invito a passare da noi è veramente aperto a tutti, nessuno escluso!
Le segnalazioni dei cittadini, anche quelle che sembrano più piccole e banali, sono un servizio prezioso perché aiutano le istituzioni a conoscere e monitorare i fenomeni e a mirare gli interventi. Abbiamo iniziato a compilare le mappe insieme ad alcuni cittadini con i quali collaboriamo più strettamente, ma invitiamo tutti a venire direttamente da noi, dove troverete degli operatori che raccoglieranno la vostra segnalazione e vi intervisteranno per costruire insieme la mappa di Porta Palazzo: l'invito a passare da noi è veramente aperto a tutti, nessuno escluso!
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