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martedì 15 giugno 2010

Un mercoledì a parlare di sicurezza

Mercoledì scorso a conclusione del progetto Io non ho paura, si è svolto un seminario tra Cittadini, Istituzioni e Stampa per dialogare intorno al tema della sicurezza e delle narrazioni di un territorio. È stata un’occasione di confronto per, da un lato, tirare la somme di 10 anni di Comitato sicurezza a Porta Palazzo, e dall’altro, ragionare sulla difficoltà di raccontare un quartiere complesso come il nostro e sui strumenti possibili.
Fra i vari interventi vi proponiamo le considerazioni di Alessandro Stillo, rappresentante dell’associazione Vivibalon, in merito al Comitato sicurezza come strumento di partecipazione cittadina:
“Alcune considerazioni sulla sicurezza da parte di una persona che vive a Porta Palazzo, anzi in quella che una volta era chiamata “piazzetta del fumo”, da più di 10 anni.
Innanzi tutto una considerazione che mi viene dopo questi anni di partecipazione al Comitato Sicurezza:  la sicurezza è un misto di realtà e percezione, con il risultato che a volte tra noi cittadini si parla dello stesso angolo di quartiere ma le valutazioni e la percezione della sicurezza o insicurezza del posto sono completamente differente.
Un'altra considerazione, quella molto personale: il termine sicurezza mi provoca sempre un po' di ansia, come se sottintendesse un contrasto, l'insicurezza; mi piacerebbe molto che si parlasse di serenità e di qualità della vita, più che di sicurezza.
Detto ciò, provo a elencare le cose per cui mi è stato molto utile partecipare al Comitato in questi anni:
1 - Il riconoscimento dell’alterità: in parole povere, discutendo, anche animatamente, nel comitato, ho imparato a capire, a immedesimarmi, a confutare, ma sempre realmente, nella vita quotidiana, le opinioni di persone che vivono vicino a me, nello stesso quartiere.
2 - La compensazione della frustrazione: come in molti altri ambiti della vita quotidiana, il confronto e la denuncia del proprio disagio non sempre risolvono le situazioni, ma quasi sempre danno sollievo a chi così può esprimere la propria insoddisfazione. Così è stato per me al Comitato Sicurezza, e credo anche per gli altri cittadini: non si denunciava un caso solo per vederlo risolto, già sapevo e sapevamo che in alcuni casi l'attesa sarebbe stata lunga, ma il fatto stesso di parlarne, di condividerlo con altri, migliorava la situazione.
3 - La comprensione della complessità degli interventi: noi cittadini spesso crediamo che le soluzioni delle Forze dell'Ordine e delle Istituzioni siano innanzi tutto tecniche e lineari. Insomma la linea per andare da A a B è retta. Invece non è così, o per lo meno non è così per quanto riguarda la sicurezza: gli interventi sono complessi, lunghi, spesso intervenire in un luogo scatena conseguenze in altri e quindi le valutazioni non sono semplici al contrario.
4 - La definizione del nostro disagio: parlando in questi 10 anni di tutti questi temi ci siamo riconosciuti: noi, le nostre difficoltà, le angosce e i disagi, ci siamo avvicinati fra noi e siamo diventati una comunità.
5 - Infine la relazione Istituzioni, Forze dell'Ordine e cittadini: se c'è una cosa che devo dire è che partecipare al Comitato Sicurezza ha ridefinito i miei rapporti con Istituzioni e Forze dell'Ordine, ha costruito una prossimità e una comprensione dei loro problemi (e credo sia stato reciproco) che certo non si acquisisce con i contatti normali con queste due entità.
Il Comitato Sicurezza è uno strumento perfetto? No, sicuramente. Si può migliorare? Assolutamente sì, a patto di sapere, come dice una vecchia massima, che il meglio è nemico del bene. Io credo che oggi, se stiamo discutendo di situazioni di irregolarità è perché non abbiamo più davanti lo spaccio pesante, le risse continue, i taxi illegali e molte altre cose.
Certo la situazione può e deve migliorare, ma indubbiamente in questi anni è ogni giorno, faticosamente, diventata meno peggio del passato.”

Grazie ad Alessandro e a tutti i relatori e partecipanti del seminario che hanno permesso un momento di confronto interessante.

lunedì 17 maggio 2010

I colori di "In piazza s'impara". Intervista a TorinoFreeHands.


Questa settimana intervistiamo "Torino Free Hands nella persona di Federico Barazza. Il loro ruolo nel progetto “In piazza s’impara” è quello di vivacizzare la piazza, avvicinando passanti, bambini e adulti al loro momento di espressione artistica e creativa: la pittura informale su materiali di riciclo.
Cosa serve per godere di questo momento in una piazza urbana? Un po’ di tempere, dei pennelli, dei cartoni riciclati, persone disposte a mettersi in gioco con i colori e…. una guida spiritosa e coinvolgente come Federico.
Ma chiediamo meglio a lui di raccontarci chi sono i “TorinoFreeHands”, come si inseriscono nel nostro progetto e che legame hanno con piazza della Repubblica.

“I TorinoFreeHands sono un gruppo di amici che, a partire dal gennaio 2006, hanno cominciato a generare situazioni di libera espressione creativa. Non siamo un comitato, non siamo un’associazione. Siamo semplicemente una tribù urbana… e così amiamo definirci.Noi creiamo uno spazio di libertà di espressione, offriamo la libertà di partecipare a una situazione altra, di vivere un momento di creatività, di rappresentare su un foglio il proprio immaginario. Il gioco è semplice: un cerchio di fogli (di recupero), colori vari in piatti di plastica, pennelli e nient’altro. All’inizio c’è sempre un po’ di diffidenza intorno, ma tanta curiosità negli occhi di chi passa; poi ad un tratto un primo coraggioso decide di lasciarsi andare, di lasciare un messaggio impresso su un foglio, sia esso un disegno o una scritta, in arabo, cinese o italiano. Sia esso un bambino, un signore, un ragazzo o una mamma, chiunque si fermi a creare qualcosa partecipa insieme a tutti gli altri suoi compagni a un gioco senza regole, nè vinti o vincitori. Un gioco in cui ognuno è libero di esprimere la propria persona senza paura di essere giudicato.”

Federico, il vostro ‘intervento artistico’ha sicuramente un valore didattico, che completa il valore umano. Quale potrebbe essere secondo voi?
“Il valore didattico del nostro lavoro artistico è quello della convivenza civile, una sorta di educazione alla cittadinanza, sensibilizzazione e coscientizzazione verso la cultura della mondialità per ribadire l’appartenenza ad una comunità planetaria, per ricordare l’’insensatezza dell’indifferenza, della  paura, del razzismo che pervadono ancora molti ambienti della nostra società. Il valore aggiunto è la partecipazione. La condivisione dei materiali e l’assenza di gerarchie verticali sono il  fondamento della responsabilità  individuale e civile che ognuno dovrebbe coltivare. Noi vorremmo essere semplicemente una metafora di tolleranza, di accoglienza, d’integrazione e partecipazione democratica.”

La domenica mattina, nel contesto che si crea intorno a “In piazza s’impara”, chi partecipa maggiormente a questo momento creativo?
“Tutti! Gli adulti immigrati più o meno giovani, maggiormente marocchini, ma non mancano anche i cittadini di altre nazioni. Vi partecipano moltissimi uomini sui 30/40 anni.”

Crediamo che questo momento serva ad aggregare, in modo informale, i soggetti che a vario titolo passeggiano in piazza della repubblica la domenica mattina: sia perché studenti del progetto, sia perché passanti curiosi di capire che cosa offre loro il quartiere.

Grazie Federico!


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domenica 25 aprile 2010

IN PIAZZA S'IMPARA A CONOSCERSI! INTERVISTA A DUE STUDENTESSE CONGOLESI CHE STUDIANO IL CINESE.

Questa domenica torniamo a focalizzarci sugli studenti della piazza e ci accorgiamo di avere un gazebo di lingua cinese frequentato da due studentesse molto particolari: Ayo, una mamma congolese, e Dyana, sua figlia! La curiosità ci pervade, quindi facciamo qualche chiacchiera insieme a loro.


Ciao Ayo. E’ la prima volta che siete in piazza della repubblica per seguire un corso di lingua?
E’ qualche domenica che veniamo in piazza. Abbiamo letto un articolo sul giornale in cui si raccontava di “In piazza s’impara”. Noi veniamo da un paese in provincia di Torino tutte le domeniche mattina, proprio per seguire il corso di lingua cinese. Siamo tornate anche oggi perché l’insegnante, Vittorio Patrucco, insegna con semplicità.


Come mai, Ayo, avetescelto di studiare la lingua cinese?
Perché ci affascina ma è anche difficile. In realtà è mia figlia Dyana che è interessata al corso più di me… io la accompagno la domenica e, così, lo seguo anch’io.

Dyana tu quanti anni hai? E cosa pensi di questa piazza?

Io ho 19 anni. Questa è una bella esperienza e vengo a studiare il cinese soprattutto perché credo che, essendoci molti cinesi nel mondo, prima o poi la loro lingua diventerà diffusa quanto l’inglese… quindi è importante conoscerla.

Ma che valore ha, oggi, avvicinarsi alla conoscenza di una nuova lingua? Qual è il motivo per cui molte persone vengono in questa piazza la domenica mattina per studiare l’arabo, il cinese, l’italiano o il rumeno?
Ayo: Tutto questo serve a capire che le lingue sono per tutti e capirsi è più semplice quando si conosce il linguaggio dell’altro. L’ignoranza è una brutta malattia!! Integrarsi agli altri è cosa molto bella. Il valore è uscire dall’ignoranza. Inoltre imparare una lingua, o qualcosa di nuovo, non serve solo agli stranieri ma anche agli italiani stessi.


Questa testimonianza per noi assume un valore importantissimo, sia perché viene ribadito che la lingua è in grado di andare oltre se stessa, diventando medium di partecipazione e conoscenza, sia perché la mescolanza di persone nella loro diversità culturale è un modo per non aver più paura dell’altro. Si diffida delle cose che non si conoscono… ed è proprio per evitare ciò che due donne congolesi, che vivono in Italia, decidono di studiare il cinese!



giovedì 22 aprile 2010

NON SOLO LINGUE: IN PIAZZA S'IMPARA E LE FIABE/OMBRE CINESI!

Cosa c’è di nuovo in piazza?
Uno spettacolo di ombre cinesi che accompagna una fiaba proveniente dalla lontana Cina, e la decora dei suoi ideogrammi con l’arte calligrafica di un saggio maestro: Mao Wen.
Domenica 18 aprile, in effetti, bambini e famiglie partecipanti ad “In piazza s’impara” hanno percorso una strada che congiunge il nostro occidente con l’oriente, per ascoltare la lettura di una fiaba della tradizione cinese, animata da una forma di teatro molto antica: le ombre cinesi appunto. La partnership avviata con il Museo del Cinema di Torino, curatore dello spettacolo, ci consente di entrare nell’antico fervore artistico di una delle comunità più presenti sul territorio di Porta Palazzo: quella cinese.
La fiaba è un avvicinamento alla lettura, all’ascolto e alla mentalizzazione per gli studenti più piccini di “In piazza s’impara”. Domenica, attratti da quest’esperienza, circa 10 bambini accompagnati dai loro genitori, hanno colorato il nostro progetto.
Facciamo due chiacchiere con Sabina De Petris che cura per noi i laboratori dedicati alle fiabe.

Sabina, oltre che essere un'insegnante elementare, pensi e realizzi anche dei laboratori dedicati ai bambini e legati al mondo delle fiabe.
Fiabe rumene, cinesi, arabe, cingalesi e quant'altro.
Che tipo di contesto hai trovato a Porta Palazzo e come hai dovuto ri-adattare il tuo laboratorio ad luogo "aperto" per antonomasia, quale è piazza della Repubblica?

Portare i laboratori sulle fiabe in piazza è stata da subito una bella sfida, perché si tratta di un contesto molto diverso da quello in cui di solito li avevo proposti, cioè una scuola o una biblioteca. E’ un contesto informale in cui ho dovuto mettermi in gioco perché ogni volta non sapevo quanti bambini sarebbero stati presenti e di quale età, quindi le attività programmate devono essere anche flessibili, cioè si devono adattare al contesto che ogni singola fiaba viene ad avere. Il momento che segue l’ascolto della lettura è dedicato alla costruzione di un oggetto e qui, la cosa più bella, è stata la partecipazione dei genitori, tra cui molti papà, che si sono prestati volentieri a tagliare e incollare con i loro figli. La presenza dei genitori è stata molto bella e anche il fatto che si prestassero a dare una mano, si fermassero a chiedere copie dei disegni da portare a casa. Un’ultima cosa molto interessante è stato mantenere in piazza l’uso di un tappeto sul quale tutti possono sedersi per ascoltare e disegnare; può sembrare strano stare su un tappeto in piazza, dove di solito la gente passa per il mercato settimanale.

In che modo pensi che l'ascolto di una fiaba cinese, l'avvicinamento alla scrittura basata su ideogrammi e l'animazione attraverso le ombre cinesi del Museo del Cinema possano educare? E, soprattutto, a cosa educano?

L’ascolto di fiabe in lingue diverse, anche quelle che non si capiscono, sono un modo eccellente per educare all’ascolto e abituare, grandi e piccoli, alle varietà linguistiche e culturali che ci circondano e alle quali troppo spesso non badiamo,in un mondo che tende sempre più a diventare globale sotto tutti i punti di vista, scoprire l’importanza delle differenze è prezioso e ricco. L’uso delle ombre cinesi ha ulteriormente coinvolto gli spettatori, con semplicità ma in modo molto diretto, ha consentito di calarsi di più nella fiaba e nel racconto, di scoprire un’arte così antica, in modo semplice e, nello stesso tempo, molto efficace. I bambini hanno anche provato a muovere le ombre, a costruirne loro stessi e questo non credo lo dimenticheranno, costituirà una parte del loro bagaglio di conoscenza, d’ora in poi. Sia l’arte delle ombre cinesi che la scrittura di caratteri cinesi è un’educazione anche alla pazienza nel fare, alla lentezza e alla bellezza, tutti elementi che spesso non abbiamo più tempo di coltivare, sia da adulti che da bambini. Credo che , ancora una volta, la piazza sia stata, in questo senso, un veicolo molto importante di conoscenze nuove per i più piccoli o di riscoperta per i più grandi.

Grazie Sabina!

martedì 13 aprile 2010

GLI STUDENTI DI "IN PIAZZA S'IMPARA" VISITANO IL M.A.O.


Lingue, cultura, arte, teatri ambulanti, approfondimento della bellezza... non sono parole che solitamente associamo ad una piazza urbana nel suo sopore domenicale, eppure a volte ci si può riuscire!
Dare valore ad uno spazio che la domenica mattina è privo del suo cuore pulsante, il mercato, e che potrebbe rischiare l’apatia domenicale: anche questo è uno degli obiettivi del nostro progetto “In piazza s’impara”.
Domenica 11 aprile alle ore 12:00, termine delle lezioni di lingua italiana, cinese, araba, rumena ed esperanto, gli studenti della piazza hanno avuto la possibilità di visitare il M.A.O. Museo di Arte Orientale, con cui il nostro progetto ha stretto, recentemente, una partnership.
Ci siamo chiesti quale significato ha potuto rappresentare la presenza di un museo, così importante a livello a cittadino e non solo, quale il M.A.O.
Crediamo che questo evento abbia significato molto per le persone che transitano, vivono o frequentano il quartiere e le nostre lezioni, in quanto potente segnalatore di qualità e bellezza culturale che arriva fin dentro la piazza, raggiungendo un numero di persone ampio e diffondendo un messaggio: la cultura deve essere per tutti.
Dunque il museo chiama a gran voce gli studenti di “In piazza s’impara”, esce dalle proprie mura “formali”, o forse le abbatte per rendersi più conoscibile, fruibile e accessibile.
28 i visitatori del museo: giovani maghrebini con giovani italiani, bimbi cinesi e donne senegalesi desiderosi di dare un valore aggiunto alla loro domenica per sentirsi più frizzanti, studiare, conoscersi ed acculturarsi insieme!

info: inpiazzasimpara@gmail.com

giovedì 18 marzo 2010

IN PIAZZA S'IMPARA 4°EDIZIONE PRIMAVERILE

Con l'inizio della primavera riprendono le lezioni della 4° edizione di In piazza s'Impara. A partire dal 21 marzo fino al 30 maggio, tutte le domeniche dalle 10,30 alle 13 in piazza della Repubblica si potrà socializzare conoscendo altre culture, imparare l'arabo, il cinese, l'italiano o il romeno, ascoltare fiabe, divertirsi con le ombre cinesi e le danze tradizionali, scoprire i tesori del Museo di Arte Orientale.


Per saperne di più e leggere il programma completo

giovedì 18 febbraio 2010

APERITIVO M'ILLUMINO DI MENO


Venerdì scorso al Cortile del Maglio, tra una candela e un bicchiere di vino, un sorriso e un saluto, ci siamo commossi.
Abbiamo visto tantissimi cittadini di Porta Palazzo (alla fine eravamo più di un centinaio) che hanno scelto di passare del tempo insieme, nonostante la temperatura ancora molto fredda, condividendo cose da mangiare e da bere, chiacchierando con gli altri, scattando fotografie.

E’ stata un’iniziativa, trasversale alle età (c’era anche un bebè di un mese e mezzo nella fascia insieme alla sua mamma) e ai gruppi, che ha avuto un forte elemento collante nel tema della sostenibilità ambientale ma anche nel desiderio di creare momenti di incontro e aggregazione nel quartiere. Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato, che hanno arricchito il buffet comune, che hanno spento le luci di casa per scendere in piazza (o meglio nel cortile) e stare insieme.

Anche la risposta dei commercianti di Piazza della Repubblica è stata molto positiva, in tanti hanno aderito e appoggiato l’iniziativa: il tema della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico hanno incominciato a fare breccia nel quartiere di Porta Palazzo!

Foto: Maria Vernetti

venerdì 5 febbraio 2010

M'ILLUMINO DI MENO A PORTA PALAZZO!

Il Progetto the Gate aderisce all'iniziativa M'illumino di meno – la Giornata del Risparmio Energetico lanciata dalla popolare trasmissione radiofonica Caterpillar – promuovendola anche sul territorio di Porta Palazzo.
Due le iniziative per la giornata del 12 febbraio: una rivolta ai commercianti della piazza e una ai residenti del quartiere.
Ai commercianti che intendono aderire all'iniziativa si chiede di esporre la locandina di "M'illumino di meno" e di accendere una lampadina a risparmio energetico, in sostituzione dell'obsoleta lampadina a incandescenza.
Tutti i commercianti potranno passare a ritirare il kit locandina + lampadina risparmio energetico presso la sede del Comitato.
Per coinvolgere i residenti e sensibilizzare i cittadini sul tema organizzeremo un aperitivo a lume di candela al Cortile del Maglio, con lo spegnimento delle luci dalle 18 alle 20, per trascorrere un momento conviviale in cui condividere le abitudini e i saperi legati alle energie rinnovabili e promuovere nuove azioni di accensione virtuosa.

Vi aspettiamo numerosi all’aperitivo, alle 18.00 al Cortile del Maglio!
Porta anche tu qualcosa da mangiare e da bere.

martedì 2 febbraio 2010

UNA VOLONTARIA PER PORTA PALAZZO

Con questo post vogliamo presentarvi Federica, una giovane volontaria del Servizio Civile Nazionale che presterà il suo servizio a The Gate sino a Dicembre. Il Servizio Civile Nazionale Volontario è un'esperienza di cittadinanza attiva per tutti i cittadini italiani dai 18 ai 28 anni che nasce con l'obiettivo di favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale. Offre quindi la possibilità di dedicare 12 mesi della propria vita a se stessi e agli altri formandosi, acquisendo conoscenze ed esperienze e maturando una propria coscienza civica. Il tutto attraverso l'agire concreto all'interno di progetti di solidarietà, cooperazione e assistenza. Passiamo all’intervista!

Ciao Federica, perché hai scelto di impegnarti in un anno di servizio civile?
Ho fatto questa scelta perché avevo bisogno di nuovi stimoli e di un'esperienza che mi desse la possibilità di crescere sia a livello professionale che personale. L’inserimento nell’agenzia di sviluppo locale The Gate è avvenuto attraverso il Comune di Torino – Settore Rigenerazione Urbana. Lavorare qui a Gate mi offre la possibilità di vedere da vicino la realtà del quartiere e ne sono felice. E' un quartiere molto complesso e allo stesso tempo molto affascinante!
Cosa ti affascina di Porta Palazzo?
Porta Palazzo è una magia. E' un intreccio di lingue, di colori e di odori differenti.
Il Balon e il mercato della frutta e della verdura hanno la capacità di riportarti indietro nel tempo, di trasportarti in un'altra epoca. Gli abitanti di Porta Palazzo interagiscono tra di loro con una facilità che non si nota,a mio parere, in nessun' altra zona di Torino. E' un mondo a parte.
Quali sono le attività che seguirai a The Gate?
Per tutto il corso dell'anno il mio ruolo sarà quello di collaborare nella realizzazione di azioni rivolte ai giovani di Porta Palazzo, attraverso il lavoro della rete del Tavolo giovani. Inoltre mi occuperò dello sportello informativo presente in sede, si tratta di uno spazio di accoglienza per gli abitanti del quartiere e i commercianti e raccoglie le criticità dell’area tentando di offrire risposte e soluzioni.
Hai un sogno da realizzare a Porta Palazzo?
Questa domanda è la più difficile. Ci sono tante cose che mi piacerebbe vedere realizzare ma ciò che vorrei tanto è che si sfatasse questo mito della "pericolosa" Porta Palazzo. Il quartiere è un quartiere complesso ma vorrei si lavorasse per eliminare luoghi comuni e paure.
Ringraziamo Federica per la sua disponibilità e le auguriamo un grande “in bocca al lupo” per questa esperienza a Porta Palazzo!

Link: http://www.comune.torino.it/infogio/sercivol/index.htm
http://www.comune.torino.it/rigenerazioneurbana/

giovedì 28 gennaio 2010

UNA MAPPA PER TUTTI: NESSUNO ESCLUSO!

Come vi ricorderete, dallo scorso novembre ci siamo dotati di uno strumento a servizio di Porta Palazzo: una mappa per raccogliere le criticità del quartiere ma anche i confini all’interno dei quali gli intervistati si muovono. La mappa, presentata al Comitato Sicurezza di Porta Palazzo, offre un’opportunità per leggere i cambiamenti e programmare interventi e azioni.
Gli operatori del Comitato Progetto Porta Palazzo ad oggi hanno incontrato una quarantina di persone, residenti e lavoratori del quartiere, ai quali hanno chiesto di dedicare un po’ del proprio tempo per ragionare sul tema della sicurezza integrata. Attraverso la somministrazione di un questionario viene analizzato il grado di soddisfazione relativo agli aspetti architettonici che il quartiere offre, alla viabilità, ai servizi, alle relazioni sociali e al senso di appartenenza. A seguito del questionario viene chiesto all’intervistato di segnalare il perimetro all’interno del quale si muove, quali sono i luoghi a cui è maggiormente affezzionato e quelli meno; l’intervista si conclude con la richiesta di segnalare le criticità specifiche riscontrate sul territorio.
I risultati di queste prime interviste raccontano di alcuni luoghi vissuti come particolarmente positivi: è il caso della Piazza che con il suo mercato, diviene il fulcro della vita di Porta Palazzo, ma anche Borgo Dora che con il Balon è un punto di riferimento per gli intervistati.
Il nostro lavoro di incontro con la cittadinanza è in evoluzione, dunque se avete voglia di raccontarci la vostra Porta Palazzo vi invitiamo a contattarci!

RICERCHIAMO VOLONTARI!

Per il progetto “In Piazza s’impara” stiamo cercando volontari disposti ad insegnare la lingua italiana ai nuovi cittadini migranti di questa città.

Il progetto è un appuntamento importante per il quartiere e i suoi abitanti: la domenica in piazza le persone si incontrano, le lingue si intrecciano, le culture si contaminano; è possibile frequentare assiduamente le lezioni di lingua o anche solo fermarsi ad ascoltare e guardare, si può partecipare ai laboratori proposti o avere informazioni allo speaker corner.

Per la prossima edizione, che inizierà nella seconda metà di marzo, stiamo cercando volontari per l’insegnamento della lingua italiana. I volontari saranno seguiti e formati da alcune docenti esperte nell’insegnamento dell’italiano per stranieri. L’impegno che chiediamo è la disponibilità di un paio d’ore per alcune domeniche mattina a partire da fine marzo e fino a fine maggio.

Se siete interessati a diventare volontari contattateci entro il 14 febbraio al numero di telefono 011/5216242 o scrivendo a gate@etabeta.it, inpiazzasimpara@gmail.com

Se invece volete saperne di più sul progetto cliccate qui

lunedì 18 gennaio 2010

SPERIMENTAZIONI NEL MONDO DEL LAVORO: COMMENTI ... A PACCHI FATTI!

L´azione sperimentale di confezionamento di pacchi natalizi al mercato di Porta Palazzo, che si è svolta in Piazza della Repubblica nelle giornate del 19, 20, 23 e 24 dicembre, ha avuto un buon successo, nonostante le condizioni climatiche decisamente avverse! Abbiamo raccolto qualche commento dai giovani autori dei pacchetti e da un commerciante coinvolto nel progetto.

Chiediamo ad alcuni ragazzi:

Cos'hai apprezzato di più di questa esperienza?
Il lavoro di gruppo e il rapporto con la clientela prima di tutto. Abbiamo incontrato tante persone, è divertente comunicare e parlare con gente che ha modi di vivere diversi dai propri! L´approccio con i clienti è stato per lo più positivo, ci è sembrato che fossero contenti, la nostra esperienza è piaciuta. E´ stato bello lavorare a Porta Palazzo ed anche l´esperienza con i tutors che ci hanno aiutato e seguito nell´azione. Ed infine ... il tè che ci è stato offerto! Senza quello non avremmo resistito alle temperature polari!

Cos'hai imparato di nuovo?
Abbiamo conosciuto un nuovo ambiente ed imparato come si deve parlare con la gente.

Cosa non ti è piaciuto di questa azione?
Il clima gelido delle prime due giornate è stato molto pesante da sopportare, anche se a turno trovavamo il modo di andare a scaldarci. Il materiale per il confezionamento dei pacchetti non era sempre adeguato alle esigenze dei clienti. Il lavoro di gruppo a volte era poco organizzato, alcuni compagni non rispettavano le regole e non tutti lavoravano allo stesso modo.

Al Signor Bellia, commerciante di casalinghi che rappresenta la voce degli ambulanti coinvolti nel progetto, chiediamo:

Quali sono stati gli aspetti positivi dell´azione?
In generale l´iniziativa ha funzionato e nell´insieme è stata utile, positiva e riproponibile in futuro. L´impegno dei ragazzi è stato riconosciuto e i pacchi più apprezzati dai clienti sono stati quelli di piccole dimensioni decorati con i rametti.

Gli aspetti negativi?
Ci sono state alcune difficoltà ad organizzarsi con la carta per i regali di grosse dimensioni, come le coperte che vendo io.

Un aspetto da migliorare?
I ragazzi dovrebbero esercitarsi in modo da diventare più pratici e celeri nel confezionamento. Inoltre erano in troppi sotto un unico gazebo e questo non ha facilitato le azioni. Per il futuro ci si potrebbe organizzare con più gazebo in aree diverse del mercato. In caso di condizioni climatiche avverse, come quelle che avete incontrato, noi commercianti ci rendiamo disponibili a fornirvi attrezzature utili a ripararvi ... lavorare al mercato significa anche non scoraggiarsi di fronte a pioggia e neve!

lunedì 4 gennaio 2010

MEDIAZIONE DEI CONFLITTI: FORMAZIONE CONCLUSA

Il 14 dicembre si è concluso il percorso sulla mediazione dei conflitti proposto all’interno del progetto “Io non ho paura”. I conflitti sono una realtà inevitabile dei contesti urbani e sociali: nascono dalla diversità di interessi, di visioni, di linguaggi e di bisogni portati dai diversi attori. Nonostante questo i conflitti fanno paura e l’attuazione di processi che inneschino meccanismi di risoluzione del conflitto sono delegate ad esperti o tecnici. Attraverso i sei incontri condotti dal Centro Studio Sereno Regis abbiamo voluto contribuire a creare una diversa rappresentazione del conflitto e fornire competenze di base nella mediazione sociale per sviluppare competenze nell'analisi e nella mediazione oltre a creare senso di appartenenza, fiducia e sicurezza nel quartiere di Porta Palazzo. Vogliamo ancora ringraziare coloro che hanno partecipato a questo percorso e i formatori del Centro Studi Sereno Regis in attesa di rivedersi nei prossimi mesi con nuove azioni sul quartiere.

Per saperne di più:  www.comune.torino.it/portapalazzo/ambienti/sociale/nessuno_escluso/index.htm
www.cssr-pas.org/news.swf

mercoledì 23 dicembre 2009

E TU CHE PACCO VUOI? GIOVANI ALLA SCOPERTA DI NUOVI MESTIERI TARGATI...PORTA PALAZZO

L’iniziativa "E TU CHE PACCO VUOI?" ha coinvolto 13 ragazzi della Rete del Tavolo Giovani di Porta Palazzo, impegnati in questi giorni nell'offerta di un servizio di confezionamento di pacchi regalo ai clienti del mercato di Porta Palazzo. L’offerta destinata ai clienti del mercato, che ricevono dai commercianti un voucher o ai clienti che lasciano una piccola offerta, sta avendo un buon gradimento e si sta rivelando un servizio utile per tutti gli operatori dell'ambulantato.
Il progetto fa parte dell'azione “Sperimentazioni nel mondo del lavoro”, svolto in collaborazione con la Cooperativa Orso e con la Città di Torino e finanziato dalla Compagnia di Sanpaolo, ed ha l’obiettivo di avvicinare i giovani al mondo del lavoro all'interno dell'area di Porta Palazzo.
Prevede diverse esperienze di tirocinio ed esperienze più brevi chiamate “Prova mestiere” attraverso le quali i ragazzi potranno esplorare diversi contesti lavorativi, soddisfare curiosità e sviluppare competenze.

venerdì 11 dicembre 2009

SERATA VIETATO FUMARE


Venerdì 27 Novembre alle 21.30 presso la Biblioteca Civica “Italo Calvino” c'è stata la "prima mondiale" del cortometraggio VIETATO FUMARE, un video pensato e prodotto da un gruppo di ragazzi e operatori della rete del Tavolo Giovani di Porta Palazzo.
Oltre al cortometraggio sono stati proiettati diversi contenuti extra: video interviste, scene del lavoro di gruppo, fotografie dei protagonisti e dei luoghi, backstage ... insomma quasi 90 minuti di contenuti molto interessanti e divertenti!
La sala era gremita e la serata si è conclusa con un'originale premiazione degli attori.
Volete partecipare al prossimo laboratorio? Scrivete una mail a: gate@etabeta.it
Ringraziamo Antonella Aduso, Gabor Palotas, Claudio Muto che hanno seguito il percorso del laboratorio, la Circoscrizione 7 per aver messo a disposizione lo spazio multimediale, la Compagnia di Sanpaolo per aver creduto nel progetto e la rete YEPP per averci "aperto gli occhi" su questa opportunità espressiva.
Gruarda il nostro video:
Smoking Kills 1° parte
Smoking Kills 2° parte

mercoledì 2 dicembre 2009

INTERVISTA A XJ BIN, INSEGNANTE DI LINGUA CINESE PER "IN PIAZZA S'IMPARA"

La 4° edizione di In piazza s'Impara si è conclusa domenica 29 novembre con una grande festa in piazza della Repubblica.
Vi diamo quindi appuntamento in primavera per la nuova edizione e vi salutiamo lasciandovi in compagnia di Xj Bin, uno degli insegnanti di lingua cinese, da noi intervistato.

Ciao Xj Bin, tu lavori come volontario insegnando lingua cinese per il progetto "In piazza s'impara" da diverso tempo. Da quanto esattamente?
Da diciotto mesi.
Come sei arrivato in piazza?
Perché conoscevo il primo professore Vittorio, ero uno studente. Sapevo che c’erano questi corsi di lingue in piazza.
Cosa ti ha portato in piazza?
Questa attività, questo lavoro; forse la parola lavoro non è quella giusta. E' molto interessante, è un gioco, mi piacciono gli italiani che studiano la lingua cinese e poi posso aiutare un po’.
Che cosa ti piace di "in piazza s'impara"?
S'impara! Diversi colori, diverse sfumature, la gente che inizia a studiare le diverse culture; è molto utile per la comunicazione, conosco molti amici qui.
Ci sono delle somiglianze tra questa piazza e la piazza in Cina?
La piazza in Cina è molto diversa. Ci sono molti fiori, alberi; la maggioranza dello spazio è vuoto, c’è solo la terra e i sassi, solo se c’è una festa si riempie gente.
Ogni anno c’è una festa dove si fa musica e una dove ci sono dei libri. Alla sera invece la piazza è piena di gente: alle famiglie piace fare una passeggiata.
Cosa ti piace di Porta Palazzo?
Il mercato, questo progetto; se ho tempo libero mi piace passeggiare qui.
Grazie Xj Bin per il tuo contributo in questo progetto e per il tuo impegno per il quartiere.

lunedì 23 novembre 2009

BUONE NOTIZIE DAL TG DI PORTA PALAZZO

A Porta Palazzo esiste, dal 2003, un TG che non è un notiziario bensì…un tavolo: il Tavolo Giovani! Si tratta di una rete, coordinata dal progetto The Gate, che coinvolge enti e associazioni che a vario titolo si occupano di giovani e minori sul territorio. Come obiettivo primario si pone quello di sviluppare sinergie e coordinare azioni agendo su due assi: quello del disagio, prevenzione, tutela e sostegno dei minori a rischio, e quello del benessere, di promozione e attivazione di competenze e risorse.
Tra le azioni progettate dal Tavolo Giovani in questi anni, un ruolo importante rivestono i laboratori extrascolastici offerti ai giovani tra i 14 e i 25 anni residenti nell’area di Porta Palazzo/Borgo Dora: queste esperienze sono pensate e realizzate per aumentare le competenze tecniche dei ragazzi, favorire lo scambio tra i giovani, promuovere il protagonismo giovanile. I laboratori espressivi di teatro e video-making, in particolare, hanno riscosso tra i partecipanti un grande successo, portando alla realizzazione di una performance e di alcuni cortometraggi: l’ultimo di questi, dal titolo “Il fumo uccide”, frutto di un laboratorio realizzato la scorsa primavera, vede un gruppo di giovani di Porta Palazzo nelle vesti di brillanti autori, videomakers, registi e attori. Siete dunque tutti invitati all’imperdibile prima proiezione pubblica di questo film, che avverrà, nel corso di una simpatica serata di gala, venerdì 27 Novembre alle ore 21 presso la sala conferenze della Biblioteca Civica “Italo Calvino”, in Lungo Dora Agrigento, 94. Vietato fumare…e soprattutto mancare!
SE VOLETE VEDERE GLI ALTRI VIDEO PRODOTTI DAL TAVOLO GIOVANI
Porta Palazzo High School
Chi ama crede nell'impossibile

venerdì 20 novembre 2009

MEDIAZIONE DEI CONFLITTI: INTERVISTA A RITA VITTORI

Quattro domande a Rita Vittori sulla mediazione dei conflitti
Rita Vittori è una delle formatrici del Centro Studi Sereno Regis che conduce gli incontri sulla mediazione dei conflitti. Con lei abbiamo avuto questo colloquio…
Qual è per te il senso di questo percorso formativo?
Il senso, per i partecipanti, è quello di recuperare le competenze nella creazione di relazioni significative all’interno della propria comunità di appartenenza e diventare elementi attivi nella capacità di affrontare i piccoli conflitti. La risoluzione dei piccoli conflitti, quelli che sono alla portata di tutti, è ciò che consente al tessuto sociale di reggere i conflitti più grandi.
E’ importante ricreare questo tessuto di appartenenza, l’ordito che permette di elaborare soluzioni anche a conflitti più grossi: soluzioni che non siano esclusivamente basate sul senso di paura che porta le persone a chiudersi e a reagire in maniera aggressiva ai problemi.
Occorre una capacità di reagire collettivamente ai conflitti ed è necessario darsi uno spazio e un tempo per la soluzione dei problemi, in modo che questa non venga delegata esclusivamente alle forze dell’ordine o alle istituzioni.
Quale può essere il ruolo dei cittadini nella mediazione dei conflitti sociali?
Occorre ristabilire quelle capacità di risoluzione dei conflitti che una volta appartenevano alla comunità e non erano delegate all’esterno. Queste capacità vanno ricostruite per permettere ai legami sociali di non infrangersi; in questo modo un quartiere sente di avere gli strumenti per affrontare i conflitti (che in una convivenza ci sono e in una convivenza interculturale ancora di più) senza arrivare alla rottura delle relazioni. I partecipanti sono cittadini che hanno voglia di ritrovarsi per affrontare insieme i problemi riconoscendo che da soli non si possono trovare soluzioni: hanno un obiettivo comune che è quello di stare meglio a Porta Palazzo.
Ci parli un po’ del gruppo di formazione?
Sono persone molto disponibili e motivate sia al confronto con gli altri che a farsi coinvolgere. E’ bello e interessante che ci siano persone che appartengono a generazioni diverse. E’ stato espresso il bisogno di trovare un luogo dove poter creare relazioni tra persone che appartengono allo stesso quartiere e che ne percepiscono sia la problematicità che la bellezza. Sono persone che hanno voglia di impegnarsi per il futuro.
Cosa ti piace di Porta Palazzo?
Gli odori, i sapori e i colori. Passo sempre a Piedi a Porta Palazzo e respiro una dimensione mondiale che non vivo da altre parti. Quando attraversi Porta Palazzo ti sembra di vivere in una città molto europea. E’ un quartiere dove si avvertono molte energie.

mercoledì 18 novembre 2009

IN PIAZZA S'IMPARA CON IL MUSEO DEL CINEMA


Siamo orgogliosi di invitarvi alla proiezione che il Museo Nazionale del Cinema realizzerà domenica 22 novembre durante l'appuntamento con In Piazza S'impara.
Il Museo è uno dei partner che da anni contribuisce al successo del progetto portando i suoi laboratori e le sue idee in piazza, coinvolgendo grandi e piccini per avvicinarli attraverso progetti culturali di forte impatto.
Domenica il Museo del Cinema sarà presente in Piazza della Repubblica, a partire dalle ore 11,00 con la proiezione di alcuni cortometraggi realizzati all'interno del Progetto Europeo "Museums as Places for Intercultural Dialogue". Un progetto finalizzato alla realizzazione di azioni concrete coinvolgendo le comunità di cittadini immigrati e sfruttando il potenziale dei musei come luoghi di dialogo interculturale.
Ci piace pensare che due luoghi apparentemente così lontani, la piazza di un mercato e un museo, si scoprano così vicini perché entrambi luoghi di incontro e di dialogo tra persone e comunità.
Prossimamente sul nostro blog saranno visibili i video.

lunedì 16 novembre 2009

UNA NUOVA MAPPA AL SERVIZIO DEL TERRITORIO

Da questo mese ci sarà uno strumento in più a servizio di Porta Palazzo e dei suoi abitanti: una mappa che raccoglierà e rappresenterà le principali criticità e problemi del quartiere e che, presentata ogni mese al Comitato Sicurezza di Porta Palazzo, contribuirà a leggere i cambiamenti, le difficoltà, le risorse del territorio e a programmare interventi e azioni.
Le segnalazioni dei cittadini, anche quelle che sembrano più piccole e banali, sono un servizio prezioso perché aiutano le istituzioni a conoscere e monitorare i fenomeni e a mirare gli interventi. Abbiamo iniziato a compilare le mappe insieme ad alcuni cittadini con i quali collaboriamo più strettamente, ma invitiamo tutti a venire direttamente da noi, dove troverete degli operatori che raccoglieranno la vostra segnalazione e vi intervisteranno per costruire insieme la mappa di Porta Palazzo: l'invito a passare da noi è veramente aperto a tutti, nessuno escluso!