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giovedì 18 marzo 2010

IN PIAZZA S'IMPARA 4°EDIZIONE PRIMAVERILE

Con l'inizio della primavera riprendono le lezioni della 4° edizione di In piazza s'Impara. A partire dal 21 marzo fino al 30 maggio, tutte le domeniche dalle 10,30 alle 13 in piazza della Repubblica si potrà socializzare conoscendo altre culture, imparare l'arabo, il cinese, l'italiano o il romeno, ascoltare fiabe, divertirsi con le ombre cinesi e le danze tradizionali, scoprire i tesori del Museo di Arte Orientale.


Per saperne di più e leggere il programma completo

lunedì 1 marzo 2010

"PRIMO MARZO 2010, UNA GIORNATA SENZA DI NOI"

Il Progetto the Gate ha chiesto a Ilda Curti, Assessore alle Politiche per l'integrazione, un commento alla giornata "Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi": una grande manifestazione non violenta per far capire all'opinione pubblica italiana quanto sia determinante l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società.

Lasciamo spazio al commento di Ilda Curti
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""Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve" W. Faulkner

Vivere nel mondo di oggi, in Italia e a Torino, e continuare a contrapporre un “noi” definito e omogeneo ad un “loro” altrettanto definito ed omogeneo è davvero come vivere in Alaska ed essere contro la neve.
La realtà nella quale siamo immersi è molto più matura, capace e attenta alle sfumature di quanto non venga raccontato. Eppure il racconto semplificato, brutale e fosco trasforma la realtà producendo fratture, conflitti, violenze che rendono semplicemente più barbaro e triste il nostro stare insieme, il nostro continuo cercare soluzioni e risposte alla fatica della coabitazione. Perché coabitare è faticoso, ha bisogno di tempo e di lavoro collettivo.
Non integrazione: coabitazione e interazione nella pluralità. Non si aiuta la coabitazione stabilendo, continuamente, la gerarchia di chi ha accesso ai diritti, negandoli ad alcuni per fingere di garantirli agli altri.
L’imbarbarimento della vita civile si vede negli sguardi, nella paura, nella diffidenza, nelle parole che volano nei tram, nei luoghi di lavoro, nelle sale d’aspetto degli ospedali.
Non ci sono vincitori e vinti: siamo tutti sconfitti se passa l’idea che la società, le persone, gli individui non abbiano la forza, l’energia e l’intelligenza di costruire modalità, equilibri, intrecci che costituiscono il tessuto connettivo del nostro vivere insieme. Se passa l'idea che i diritti non siano universali, uguali e per tutti sconfiggiamo l'idea stessa di democrazia per la quale un'intera generazione si è sacrificata.
Il nostro tessuto connettivo: di tutti gli abitanti delle città, dei vicini di casa, degli ambulanti al mercato, dei panettieri sotto l’angolo, dei compagni di scuola, dei colleghi di lavoro, dei clienti dei bar. Nostro, di tutti. Da qualsiasi parte del mondo veniamo. Qualunque sia la lingua con cui sogniamo di notte, qualsiasi sia la canzone che ci fa piangere di nostalgia, quale che sia il futuro che stiamo costruendo per i nostri figli.
Viviamo nella neve, che ci piaccia o no.
Sta a noi fare in modo che nella neve non ci sia qualcuno che muore di freddo, qualcun’altro che scivola a terra senza che nessuno lo aiuti a rialzarsi. Sta a noi fare in modo che nella neve ci sia anche la possibilità di scaldarsi, di fare due chiacchiere, di cambiarsi le calze inzuppate, di cantare insieme le canzoni di montagna, di darsi la mano quando ci sono i lastroni di ghiaccio che fanno inciampare.

Buon 1 marzo a tutti, che sia l’inizio del disgelo."

martedì 2 febbraio 2010

INTERVISTA A "GIULIANO", COMMERCIANTE DI PORTA PALAZZO



Buongiorno “Giuliano”, vuoi presentarti ?

Mi chiamo Xia Hongxi ho 38 anni e sono in Italia dal 1981. Sono venuto qui in Italia con mio fratello, ho iniziato la scuola con la terza media qui a Torino, alla Pacchiotti. I miei genitori erano già presenti qui a torino dal 1979. Provengo dalla provincia Zhejiang vicino a Shangai. Sono sposato ho tre figli che vanno a scuola qui a Torino, di 13, 12 e 9 anni. Due maschi e una femmina.

Qual è il tuo lavoro qui a Porta Palazzo?

Noi abbiamo un ristorante in corso regina di nome Wok Sushi Restaurant, aperto lo scorso anno nel mese di marzo, nel nostro ristorante il cliente sceglie il cibo che viene poi cucinato sul momento.
Nel nostro ristorante molti membri della comunità cinese vengono a festeggiare matrimoni, battesimi e cresime ecc... Qui a Torino lavoro anche con l’associazione Cinese e Italo-Cinese, di cui sono vicepresidente. E’ un associazione che desidera promuovere la cultura cinese, stiamo aprendo una sede a Porta Palazzo che però in questo momento non è ancora attiva.

Ritieni che questo territorio sia sicuro?

Negli anni Porta Palazzo è migliorata, anche dal punto di vista strutturale, specie da dopo le Olimpiadi del 2006, per esempio piazza Emanuele Filiberto, grazie al parcheggio sottorraneo e ai molti locali intorno è migliorata molto, è divenuto inoltre un centro per il divertimento dei torinesi.
A mio parere Porta Palazzo è un laboratorio dove si sperimenta il futuro dell’Italia e delle altre città italiane in quanto in un area molto ristretta si concentrano persone che provengono da diversi paesi e riescono a vivere molto bene tra di loro.

Secondo te la comunità cinese è integrata o sente il bisogno di integrarsi? Se si cosa credi si possa fare per questo?

La comunità cinese è integrata e lavora tanto, e rispetto ad anni fa è molto più aperta. Chi è arrivato dopo i 20 anni deve cercare di imparare l’italiano anche se con notevoli difficoltà. Specie chi è appena arrivato deve cercare di stare di più con gli italiani, sia per imparare meglio la lingua che la cultura.
La nostra associazione per esempio organizza corsi di cinese mandarino per i bambini che sono nati qui in Italia e non conoscono la loro lingua madre. Invece i corsi di italiano per i cinesi sono spesso molto frequentati nelle prime lezioni, ma non riescono a mantenere i propri allievi per molto tempo.

Credi che la partecipazione attiva degli abitanti e di coloro che lavorano a Porta Palazzo possa aiutare il territorio?

A mio parere è la cosa fondamentale da fare, perchè ci consente di capire meglio le criticità e i lati positivi del territorio, di crescere insieme. Deve essere un confronto che va avanti nel corso dell’anno e ci permette di migliorare il territorio. La comunità cinese viene già incontro alle istituzioni e si confronta con la cittadinanza italiana.

Cosa ti piace e cosa andrebbe migliorato?

Mi piace molto il mercato perchè è aperto e grande, amo tutti i locali che vi sono attorno.
Andrebbe però migliorata la sicurezza di piazza della Repubblica quando il mercato chiude. Specie a causa di fenomeni di spaccio e borseggio.

Grazie Giuliano.....

venerdì 11 dicembre 2009

IL CO-HOUSING A PORTA PALAZZO!


Dopo mesi di ricerca l’associazione Co-abitare ha costituito un gruppo di famiglie interessate a fare la grande scommessa di sperimentare le modalità di vita del co-housing nel nostro quartiere. Il gruppo si è costituito in cooperativa: la Cooperativa Numero Zero, nome significativo del loro sentirsi pionieri di “un modo di vivere vecchio come il mondo” (dixit il loro blog)! E hanno comprato la casa.
Ma che cos’è il co-housing o co-residenza? Lo abbiamo chiesto ad Alessandra una dei fututri abitanti di via Cottolengo 4 che ci presenta il loro progetto.
Guarda il video-intervista.
Loro sono molto entusiasti e il loro progetto ci sembra possa portare valor aggiunto al quartiere. Se vi interessa saperne di più: www.coabitare.org e www.cohousingnumerozero.org

mercoledì 2 dicembre 2009

INTERVISTA A XJ BIN, INSEGNANTE DI LINGUA CINESE PER "IN PIAZZA S'IMPARA"

La 4° edizione di In piazza s'Impara si è conclusa domenica 29 novembre con una grande festa in piazza della Repubblica.
Vi diamo quindi appuntamento in primavera per la nuova edizione e vi salutiamo lasciandovi in compagnia di Xj Bin, uno degli insegnanti di lingua cinese, da noi intervistato.

Ciao Xj Bin, tu lavori come volontario insegnando lingua cinese per il progetto "In piazza s'impara" da diverso tempo. Da quanto esattamente?
Da diciotto mesi.
Come sei arrivato in piazza?
Perché conoscevo il primo professore Vittorio, ero uno studente. Sapevo che c’erano questi corsi di lingue in piazza.
Cosa ti ha portato in piazza?
Questa attività, questo lavoro; forse la parola lavoro non è quella giusta. E' molto interessante, è un gioco, mi piacciono gli italiani che studiano la lingua cinese e poi posso aiutare un po’.
Che cosa ti piace di "in piazza s'impara"?
S'impara! Diversi colori, diverse sfumature, la gente che inizia a studiare le diverse culture; è molto utile per la comunicazione, conosco molti amici qui.
Ci sono delle somiglianze tra questa piazza e la piazza in Cina?
La piazza in Cina è molto diversa. Ci sono molti fiori, alberi; la maggioranza dello spazio è vuoto, c’è solo la terra e i sassi, solo se c’è una festa si riempie gente.
Ogni anno c’è una festa dove si fa musica e una dove ci sono dei libri. Alla sera invece la piazza è piena di gente: alle famiglie piace fare una passeggiata.
Cosa ti piace di Porta Palazzo?
Il mercato, questo progetto; se ho tempo libero mi piace passeggiare qui.
Grazie Xj Bin per il tuo contributo in questo progetto e per il tuo impegno per il quartiere.