Mercoledì scorso a conclusione del progetto Io non ho paura, si è svolto un seminario tra Cittadini, Istituzioni e Stampa per dialogare intorno al tema della sicurezza e delle narrazioni di un territorio. È stata un’occasione di confronto per, da un lato, tirare la somme di 10 anni di Comitato sicurezza a Porta Palazzo, e dall’altro, ragionare sulla difficoltà di raccontare un quartiere complesso come il nostro e sui strumenti possibili.
Fra i vari interventi vi proponiamo le considerazioni di Alessandro Stillo, rappresentante dell’associazione Vivibalon, in merito al Comitato sicurezza come strumento di partecipazione cittadina:
“Alcune considerazioni sulla sicurezza da parte di una persona che vive a Porta Palazzo, anzi in quella che una volta era chiamata “piazzetta del fumo”, da più di 10 anni.
Innanzi tutto una considerazione che mi viene dopo questi anni di partecipazione al Comitato Sicurezza: la sicurezza è un misto di realtà e percezione, con il risultato che a volte tra noi cittadini si parla dello stesso angolo di quartiere ma le valutazioni e la percezione della sicurezza o insicurezza del posto sono completamente differente.
Un'altra considerazione, quella molto personale: il termine sicurezza mi provoca sempre un po' di ansia, come se sottintendesse un contrasto, l'insicurezza; mi piacerebbe molto che si parlasse di serenità e di qualità della vita, più che di sicurezza.
Detto ciò, provo a elencare le cose per cui mi è stato molto utile partecipare al Comitato in questi anni:
1 - Il riconoscimento dell’alterità: in parole povere, discutendo, anche animatamente, nel comitato, ho imparato a capire, a immedesimarmi, a confutare, ma sempre realmente, nella vita quotidiana, le opinioni di persone che vivono vicino a me, nello stesso quartiere.
2 - La compensazione della frustrazione: come in molti altri ambiti della vita quotidiana, il confronto e la denuncia del proprio disagio non sempre risolvono le situazioni, ma quasi sempre danno sollievo a chi così può esprimere la propria insoddisfazione. Così è stato per me al Comitato Sicurezza, e credo anche per gli altri cittadini: non si denunciava un caso solo per vederlo risolto, già sapevo e sapevamo che in alcuni casi l'attesa sarebbe stata lunga, ma il fatto stesso di parlarne, di condividerlo con altri, migliorava la situazione.
3 - La comprensione della complessità degli interventi: noi cittadini spesso crediamo che le soluzioni delle Forze dell'Ordine e delle Istituzioni siano innanzi tutto tecniche e lineari. Insomma la linea per andare da A a B è retta. Invece non è così, o per lo meno non è così per quanto riguarda la sicurezza: gli interventi sono complessi, lunghi, spesso intervenire in un luogo scatena conseguenze in altri e quindi le valutazioni non sono semplici al contrario.
4 - La definizione del nostro disagio: parlando in questi 10 anni di tutti questi temi ci siamo riconosciuti: noi, le nostre difficoltà, le angosce e i disagi, ci siamo avvicinati fra noi e siamo diventati una comunità.
5 - Infine la relazione Istituzioni, Forze dell'Ordine e cittadini: se c'è una cosa che devo dire è che partecipare al Comitato Sicurezza ha ridefinito i miei rapporti con Istituzioni e Forze dell'Ordine, ha costruito una prossimità e una comprensione dei loro problemi (e credo sia stato reciproco) che certo non si acquisisce con i contatti normali con queste due entità.
Il Comitato Sicurezza è uno strumento perfetto? No, sicuramente. Si può migliorare? Assolutamente sì, a patto di sapere, come dice una vecchia massima, che il meglio è nemico del bene. Io credo che oggi, se stiamo discutendo di situazioni di irregolarità è perché non abbiamo più davanti lo spaccio pesante, le risse continue, i taxi illegali e molte altre cose.
Certo la situazione può e deve migliorare, ma indubbiamente in questi anni è ogni giorno, faticosamente, diventata meno peggio del passato.”
Grazie ad Alessandro e a tutti i relatori e partecipanti del seminario che hanno permesso un momento di confronto interessante.
Visualizzazione post con etichetta Circoscrizione VII. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Circoscrizione VII. Mostra tutti i post
martedì 15 giugno 2010
mercoledì 14 aprile 2010
I GIARDINI DI BORGO DORA
Sicuramente Porta Palazzo e Borgo Dora pullulano di tanti luoghi in cui fare attività e di tante iniziative che, col tempo, hanno ravvivato lo spirito degli abitanti e quello del quartiere. Altrettanto sicuramente la zona non è disseminata di spazi gioco per bambini o di luoghi in cui genitori e figli possano godersi il pomeriggio insieme!
E’ da questa semplice quanto triste riflessione che siamo partiti all’individuazione dello “spazio da adottare” e la ricerca è stata semplice e veloce: lo spazio c’è già ed è quello dei giardini di Borgo Dora ( lato Maglio, fronte Sermig). E’ uno spazio della Circoscrizione VII che fino all’anno scorso aveva al suo interno dei giochi un po’ malconci e degli spazi molto adatti al gioco ma purtroppo la frequentazione non era propriamente di mamme e bambini. Noi di Gate da un paio d’anni abbiamo provato a rianimare quello spazio, inizialmente coinvolgendo un po’ di genitori poi allargando ai soggetti attivi sul territorio e soprattutto collaborando fin da subito con la Circoscrizione VII. Grazie alla disponibilità di quest’ultima i giardini hanno visto dei nuovi giochi, della panchine ridipinte e degli spazi puntualmente puliti.
Durante l’inverno è stato difficile continuare le attività ma a breve torneremo e non saremo da soli!
Tante associazioni, gruppi e soggetti del territorio e della Città, tanti senior civici e tanti genitori sono ai nastri di partenza…continuate a leggerci e scoprirete che spettacolo di giardini avrà Porta Palazzo!!!!
E’ da questa semplice quanto triste riflessione che siamo partiti all’individuazione dello “spazio da adottare” e la ricerca è stata semplice e veloce: lo spazio c’è già ed è quello dei giardini di Borgo Dora ( lato Maglio, fronte Sermig). E’ uno spazio della Circoscrizione VII che fino all’anno scorso aveva al suo interno dei giochi un po’ malconci e degli spazi molto adatti al gioco ma purtroppo la frequentazione non era propriamente di mamme e bambini. Noi di Gate da un paio d’anni abbiamo provato a rianimare quello spazio, inizialmente coinvolgendo un po’ di genitori poi allargando ai soggetti attivi sul territorio e soprattutto collaborando fin da subito con la Circoscrizione VII. Grazie alla disponibilità di quest’ultima i giardini hanno visto dei nuovi giochi, della panchine ridipinte e degli spazi puntualmente puliti.
Durante l’inverno è stato difficile continuare le attività ma a breve torneremo e non saremo da soli!
Tante associazioni, gruppi e soggetti del territorio e della Città, tanti senior civici e tanti genitori sono ai nastri di partenza…continuate a leggerci e scoprirete che spettacolo di giardini avrà Porta Palazzo!!!!
Etichette:
balon,
borgo dora,
Circoscrizione VII,
cittadini,
giardini,
Porta Palazzo,
riqualificazione
giovedì 3 dicembre 2009
UN INCONTRO CON I SERVIZI SOCIALI

Apriva la fila una bimba di 4 mesi di nome: Good Luck, l’auspicio era ottimo e tutte le donne dietro di lei, circa una quindicina tra italiane ed africane, lo hanno colto.
Sono arrivate tutte, miracolosamente puntuali, per partecipare all’incontro con le referenti dei Servizi Sociali della Circoscrizione VII.
L’idea di questo appuntamento si è strutturata nel tempo poiché, attraverso il confronto con alcune associazioni del territorio che si occupano soprattutto di donne, è emerso come molte problematiche attinenti il mondo delle donne, e quindi dei loro figli e delle loro famiglie, fossero di competenza dei Servizi Sociali ma non potessero giungere in quegli uffici perché intorno ad essi “si raccontavano” molte brutte esperienze.
E’ su questo nostro input che Paola Lombardi e Lara Gastaldi hanno accettato, con l’approvazione della loro Dirigente Paola Mollo, di incontrare delle donne significative per le loro storie o per il loro ruolo su questo territorio.
In cerchio, mentre ci si passava il the, Paola e Lara hanno raccontato come funziona il loro Servizio di Lungo Dora Savona: la prima accoglienza, l’eventuale presa in carico, il percorso, la trasparenza.
Ancora: per cosa ci si deve rivolgere ai Servizi Sociali e su cosa invece questi non hanno competenza (ad es. i servizi si occupano di problemi economici e di rapporti tra genitori e figli o di difficoltà tra marito e moglie, ma non possono “dare” casa e lavoro…).
E poi, di petto, la questione più dolorosa: il perché è un’assoluta “falsa credenza” che gli Assistenti Sociali portino via i bambini dalle loro famiglie come e quando pare a loro, che non basta aver perso il lavoro o essere in una situazione di disagio per vedersi allontanare i figli, che i servizi, come dicono le leggi, devono proporre aiuti e sostegni alle famiglie ma quando gli adulti non sono in grado di tutelare e collaborare per la tutela dei loro figli sono obbligati a scrivere al Giudice dei minori, che può decidere che il minore deve essere allontanato dalla sua famiglia. …il tema non è semplice, qualcuno dei presenti riporta una “brutta” storia in cui l’incontro tra l’assistente sociale e una famiglia non ha proprio funzionato. A questo proposito Paola risponde che ciascun operatore del servizio, che è un professionista ma anche una persona, lavora con il massimo impegno individuale ma è parte di un’organizzazione più grande, il servizio, in cui si lavora in gruppo , in cui sono presenti responsabili, disponibili al confronto, a chiarire insieme le situazioni di difficoltà.
Good Luck ormai dormiva. E’ tornata a casa insieme alle altre donne presenti all’incontro che ci hanno lasciato un sorriso e la convinzione che la fiducia costruita sulla conoscenza della realtà e delle persone possa essere la vera chiave per vivere positivamente un territorio.
Iscriviti a:
Post (Atom)