lunedì 22 marzo 2010

EDIFICIO COMMERCIALE BALÔN_ZERO

Percorrendo via Lanino in direzione via Cottolengo, verso l’imponente complesso della Piccola Casa della Divina Provvidenza, si scorge un grande vuoto urbano di forma triangolare che interrompe l’enfilades di negozi di antiquariato che caratterizzano le vie di Borgo Dora.
Quest’area è stata per diverso tempo oggetto di studio e negli anni interessata da alcune proposte progettuali da parte della proprietà privata, rimaste però incompiute.
Ad oggi si prospetta una nuova fase d’intervento che porterà a compimento il recupero e la riqualificazione della più vasta area di Borgo Dora, interessata in questi ultimi anni da importanti investimenti sia pubblici che privati.
L’area di via Lanino è stata recentemente acquisita dalla Filo Immobiliare srl che, recependo gli input del precedente progetto, attraverso la collaborazione con l’Arch. Longanizzi e ZeStudio realizzerà un edificio a carattere commerciale sul modello dei docks inglesi. Scopo del progetto: definire un disegno di completamento del lotto coerente con la zona storica in cui è situato.
L’edificio denominato “Balôn_zero”, in relazione alla sua localizzazione nello storico contesto del mercato del Balon, insiste su un’area di circa 1900 mq e prevede la realizzazione di una galleria commerciale, con due piani interrati di box auto e due piani fuori terra di locali commerciali.
L’edificio sarà composto da quattro corpi, caratterizzati ognuno per la forma geometrica della copertura: botte, piano, onda, capannone. Il fronte principale si affaccerà su via Lanino mentre gli altri due lati saranno rivolti rispettivamente sulla struttura del Cottolengo e su una proprietà privata a destinazione mista commerciale e residenziale.
L’aspetto esteriore del manufatto, articolato in volumi di forme e geometrie diverse, sarà dominato dal mattone faccia a vista e caratterizzato dall’utilizzo di zinco titanio.

Il progetto in corso di realizzazione potrà accogliere nuove attività e speriamo possa offrire importanti opportunità di rivitalizzazione del territorio.

Per ulteriori approfondimenti clicca qui

giovedì 18 marzo 2010

IN PIAZZA S'IMPARA 4°EDIZIONE PRIMAVERILE

Con l'inizio della primavera riprendono le lezioni della 4° edizione di In piazza s'Impara. A partire dal 21 marzo fino al 30 maggio, tutte le domeniche dalle 10,30 alle 13 in piazza della Repubblica si potrà socializzare conoscendo altre culture, imparare l'arabo, il cinese, l'italiano o il romeno, ascoltare fiabe, divertirsi con le ombre cinesi e le danze tradizionali, scoprire i tesori del Museo di Arte Orientale.


Per saperne di più e leggere il programma completo

venerdì 12 marzo 2010

PROSEGUE IL RECUPERO DEL VECCHIO ARSENALE MILITARE

Chissà quanti abitanti e frequentatori di Borgo Dora si sono chiesti cosa si sarebbe fatto di quell’edificio, a lungo abbandonato, che costeggia il Canale Molassi all’ingresso del Cortile del Maglio? Oggi l'edificio, che ospitava le antiche sellerie dell'Arsenale Militare, si presenta completamente rinnovato e riqualificato: abbiamo chiesto all'Arch. Antonio Tondo, responsabile del progetto per conto del Sermig, di rispondere a qualche domanda.

Quale attività ospiterà o sta già accogliendo l'edificio ristrutturato del Canale Molassi?
La ristrutturazione dell’edificio delle Sellerie del vecchio Arsenale Militare è ultimata. Già da ottobre ospita, nei primi due piani, la “Scuola per Artigiani Restauratori Maria Luisa Rossi”, scuola d’arte riconosciuta dalla Regione Piemonte come Agenzia Formativa Regionale. Vi accedono all’incirca 70 giovani diplomati per apprendere gli antichi mestieri del restauro artistico. La nostra è una scuola di eccellenza, in un quartiere che ha una tradizione di commercio ma anche di artigianato.
Il secondo piano dell’edificio, da settembre 2010, ospiterà un asilo nido di 75 posti (15 lattanti e 60 divezzi). La scelta di realizzare un asilo nido è maturata in seguito alla richiesta dell’Assessorato al Sistema Educativo del Comune di Torino, che ha permesso la realizzazione del nido ai piani superiori provvedendo ad attrezzare un giardino pensile. Si tratta di un nido privato convenzionato con il Comune di Torino. “Il nido del Dialogo” vuole rispondere alle esigenze delle famiglie italiane e straniere, favorendo il dialogo e l’integrazione a partire dall’educazione dei più piccoli. La gestione sarà in collaborazione con la “Cooperativa Liberi Tutti s.c.s.” già esperta nel settore.

Da quanto tempo il Sermig lavora a questo progetto?
I lavori di ristrutturazione dell’ex Selleria sono iniziati a fine 2007.

Il progetto architettonico non è banale, qualche parola su questa scelta.
L’ex Selleria era una costruzione di fine Ottocento, di due piani in muratura portante, con mattoni pieni, intonacati e orizzontamenti con volte a vela su archi ribassati. L’ampliamento di due piani iniziato dai Vigili del Fuoco prevedeva un aumento di altezza dell’edificio con l’inglobamento della preesistenza in una struttura in ferro e vetro con copertura a capanna in lamiera di ferro grecata. Il nostro progetto ha dovuto quindi adattarsi alle strutture metalliche già installate e agli edifici preesistenti. Con gli architetti Giorgio ed Eraldo Comoglio dunque abbiamo cercato una soluzione che  mettesse in rilievo l’origine architettonica della costruzione. Tutta la struttura è stata avvolta da una “pelle” in lamiera forata, in modo da omogeneizzare il tutto in forme il più possibile minimali, per non interferire con il disegno del vicino edificio - Palazzina Aloisio - e con  gli edifici a forma di capannoni industriali di fine Ottocento dall’altra parte della strada. Abbiamo scelto poi di continuare ad adottare energie alternative con la sistemazione dei pannelli solari sulle coperture.

Quanto è stato investito? avete dei partner finanziari?
La ristrutturazione è costata all’incirca 7 milioni di euro. Ne abbiamo ricevuti 500.000 dalla Compagnia San Paolo e 500.000 dalla Regione Piemonte. Tutto il resto è arrivato da donazioni di gente comune, di giovani, di privati da tutta Italia.

Quali sono le tempistiche di messa in funzione?
Prima dell’estate tutto sarà in funzione, compreso l’alloggio dell’ultimo piano, dove vivrà un gruppo di giovani che ha scelto l’Arsenale come casa e che collaborerà fattivamente alla gestione dei servizi che si svolgeranno all’interno dell’ex Selleria.

Come valutate l'impatto che avranno queste nuove attività sul quartiere?
Questi due servizi sorgono a fianco dell’Ospiteria dell’Arsenale della Pace aperta nel 2006. Con tali ristrutturazioni crediamo di aver contribuito, per quanto dipende da noi, alla riqualificazione della nostra zona. Abbiamo cercato sempre di rispettare l’antico e di valorizzarlo in modo che chi lo abita, la gente che vive in Borgo Dora e quanti visitano questo angolo di Torino, trovino spazi armoniosi, puliti, belli da vedere e da vivere.

Link: http://www.sermig.org/_ita_pub/index_ita.php

lunedì 1 marzo 2010

"PRIMO MARZO 2010, UNA GIORNATA SENZA DI NOI"

Il Progetto the Gate ha chiesto a Ilda Curti, Assessore alle Politiche per l'integrazione, un commento alla giornata "Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi": una grande manifestazione non violenta per far capire all'opinione pubblica italiana quanto sia determinante l'apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società.

Lasciamo spazio al commento di Ilda Curti
.

""Vivere nel mondo di oggi ed essere contro l'uguaglianza per motivi di razza o colore è come vivere in Alaska ed essere contro la neve" W. Faulkner

Vivere nel mondo di oggi, in Italia e a Torino, e continuare a contrapporre un “noi” definito e omogeneo ad un “loro” altrettanto definito ed omogeneo è davvero come vivere in Alaska ed essere contro la neve.
La realtà nella quale siamo immersi è molto più matura, capace e attenta alle sfumature di quanto non venga raccontato. Eppure il racconto semplificato, brutale e fosco trasforma la realtà producendo fratture, conflitti, violenze che rendono semplicemente più barbaro e triste il nostro stare insieme, il nostro continuo cercare soluzioni e risposte alla fatica della coabitazione. Perché coabitare è faticoso, ha bisogno di tempo e di lavoro collettivo.
Non integrazione: coabitazione e interazione nella pluralità. Non si aiuta la coabitazione stabilendo, continuamente, la gerarchia di chi ha accesso ai diritti, negandoli ad alcuni per fingere di garantirli agli altri.
L’imbarbarimento della vita civile si vede negli sguardi, nella paura, nella diffidenza, nelle parole che volano nei tram, nei luoghi di lavoro, nelle sale d’aspetto degli ospedali.
Non ci sono vincitori e vinti: siamo tutti sconfitti se passa l’idea che la società, le persone, gli individui non abbiano la forza, l’energia e l’intelligenza di costruire modalità, equilibri, intrecci che costituiscono il tessuto connettivo del nostro vivere insieme. Se passa l'idea che i diritti non siano universali, uguali e per tutti sconfiggiamo l'idea stessa di democrazia per la quale un'intera generazione si è sacrificata.
Il nostro tessuto connettivo: di tutti gli abitanti delle città, dei vicini di casa, degli ambulanti al mercato, dei panettieri sotto l’angolo, dei compagni di scuola, dei colleghi di lavoro, dei clienti dei bar. Nostro, di tutti. Da qualsiasi parte del mondo veniamo. Qualunque sia la lingua con cui sogniamo di notte, qualsiasi sia la canzone che ci fa piangere di nostalgia, quale che sia il futuro che stiamo costruendo per i nostri figli.
Viviamo nella neve, che ci piaccia o no.
Sta a noi fare in modo che nella neve non ci sia qualcuno che muore di freddo, qualcun’altro che scivola a terra senza che nessuno lo aiuti a rialzarsi. Sta a noi fare in modo che nella neve ci sia anche la possibilità di scaldarsi, di fare due chiacchiere, di cambiarsi le calze inzuppate, di cantare insieme le canzoni di montagna, di darsi la mano quando ci sono i lastroni di ghiaccio che fanno inciampare.

Buon 1 marzo a tutti, che sia l’inizio del disgelo."